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Omicidio di via Romagna: «Terni è una città tranquilla e serena»

Il procuratore Alberto Liguori in conferenza stampa dopo i fatti di domenica: «Il problema è l’uso smodato di alcol e droghe»

TERNI – «Terni non è una città violenta». Questa la prima frase espressa dal procuratore di Terni Liguori , nella conferenza stampa indetta al comando provinciale dei carabinieri in seguito al pestaggio di via Romagna dove ha perso la vita domenica sera Ridha Jamaaoui fatto di sangue che ha acceso di nuovo i fari sul tema sicurezza in città. Stamattina è arrivato l’arresto del ventenne nigeriano con l’accusa di omicidio, con nessun aggiornamento fuoriuscito durante la conferenza stampa.

«Il problema – sottolinea il procuratore – è l’uso smodato di alcol e stupefacenti. Nel 2021 le sanzioni per guida in stato di ebrezza, o alterata per assunzioni di stupefacenti sono state 130. Nel 2022, con l’anno ancora in corso, siamo a circa 200 solo per le penali, con altrettante per quanto riguarda le sanzioni amministrative. Sanzioni che, spalmate sull’anno solare, ci consegnano un quadro di una sanzione al giorno. La città deve interrogarsi – continua Liguori – perché alcol e droghe possono diventare delle armi, provocando anche incidenti mortali. La città ha gli anticorpi in casi come questi, dimostrando sempre solidarietà e collaborazione».

Poi, ecco arrivare la prima ricostruzione di quanto successo domenica sera, già raccontato in linea di massima da Umbria7 a poche ore dall’accaduto. «Nel corso della serata di domenica 27 novembre – si legge nella nota della Procura – tra le 22 e le 22.30 in occasione di un diverbio insorto per ragioni di viabilità tra un cittadino italiano e un cittadino nigeriano, l’investitore passava alle vie di fatto percuotendo il ciclista nigeriano. Sulla scena compaiono due soggetti, entrambi extracomunitari, il primo nigeriano in aiuto del ciclista ferito, il secondo, tunisino, in appoggio all’investitore».

La nota, poi, prosegue: «Terni è una città tranquilla e serena. Eventi come quelli del 27 sera sono estranei alla cultura di un popolo civile come quello ternano e che anche in questa circostanza ha reagito collaborando con le forze dell’ordine per fare chiarezza sull’accaduto, dimostrando ampiamente di avere gli anticorpi per reagire nel rispetto di tutti».

Il dubbio intorno alle indagini, dunque, è sulle cause dell’intervento di Jamaaoui in soccorso dell’italiano, conducente dell’automobile durante l’incidente stradale da cui è scaturita poi la rissa con il fatto di sangue, non indagato ma protagonista della colluttazione con il nigeriano. «Borgo Bovio sembrava corso Tacito», così ha descritto la scena il procuratore Liguori, prima di rimandare tutto ai prossimi aggiornamenti sulle indagini in corso.

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