TERNI – Parte quel progetto di riqualificazione dell’area di Pentima che renderà il polo universitario di Terni attrattivo e competitivo. E parte da quei 25 milioni di euro in arrivo dalla Regione Umbria. L’assessore regionale all’università Paola Agabiti ha presentato alla seconda commissione consigliare del Comune di Terni, questa mattina, il masterplan per la riqualificazione architettonica e funzionale di Pentima ai fini della realizzazione del polo ternano, per il quale occorre un totale di 50 milioni. I 25 al momento a disposizione consentiranno di dotare gli edifici che ospitano i vari corsi di laurea, di aule e laboratori adeguati. «Ci siamo impegnati a fondo – ha spiegato Paola Agabiti – per reperire le risorse necessarie a migliorare, dal punto di vista strutturale, un complesso architettonico che aveva bisogno di interventi urgenti, utilizzando anche i canali europei». «I lavori, per un importo di 25 milioni di euro, partiranno nel 2023» – ha annunciato l’assessore segnalando il ruolo della Fondazione Carit nell’operazione di rilancio di Pentima, che ha stanziato 600 mila euro per il progetto.
«Il polo di Pentima è fondamentale per lo sviluppo culturale della nostra città – spiega l’assessore comunale Cinzia Fabrizi – e per il suo potenziamento è in atto una interlocuzione con la Regione che va avanti dal 2020». Per il consigliere Alessandro Gentiletti l’intervento della Regione è un atto dovuto e resta da capire quanto ancora bisognerà aspettare perché venga collegato al centro città. «Tante famiglie investono risorse e denaro per far studiare i propri figli in città e meritano rispetto e servizi di qualità» – ha affermato Gentiletti, rivendicando la necessità di un Its.
Nota anche da parte del consigliere Michele Rossi: «Siamo in presenza di un impegno significativo della Regione per uno stanziamento di rilevanti investimenti economici e strategici. Ma fare di Terni una città universitaria comporta un investimento non solo economico ma anche di tipo culturale. Si deve riuscire a coinvolgere i giovani, partendo dai ragazzi delle scuole cittadine e di quelle dei territori. E’ fondamentale offrire servizi agli studenti universitari che scelgono di studiare nella nostra città, per fare in modo che si sentano parte di una comunità accogliente, che offra un sistema adeguato di attività e facilitazioni».