di Marco Brunacci
PERUGIA – Qualcuno sarà scettico, ma invece è proprio così: anche da una delle infinite interrogazioni tutta tric-trac e mortaretti, presentata dell’inarrestabile consigliere regionale M5s Thomas De Luca, può uscire qualcosa di buono.
L’interrogazione era contro la sanità e l’assessore Coletto. Si sosteneva che era stata sbagliata dalla sanità dell’Umbria la richiesta di deroga per l’utilizzazione del Punto nascita di Spoleto. Ma il niet del Ministero, con decisione presa dal pacchetto di mischia di tecnici non del meloniano Schillaci, ma del Conte boys e sinistrissimo Speranza, aveva ben altro fondamento.
Si obietterà: De Luca ha preso la solita cantonata, tranquilli. No, invece è stato utile: l’aver inforcato il raccordo ancora una volta dal verso sbagliato, consente di dare comunicazione di alcuni inquietanti numeri che dicono quanto sia tremendo l’inverno demografico dell’Umbria. Non nascono più bambini. E sono necessarie, urgentemente, altre politiche di sostegno alle famiglie per invertire un trend che è davvero pesante.
Tornando alla questione: il Ministero della Salute – nella versione Speranza e non Schillaci – in realtà non ha risposto picche alla deroga di mantenere aperto per un altro anno ancora il Punto nascita di Spoleto, per via di un errore nella richiesta. Ha invece fatto cortesemente presente alla Regione Umbria e alla sua sanità che è il caso di smettere di chiedere eccezioni alle regole, perché a Spoleto non ci sono le condizioni minime per tenere un Punto nascita.
I numeri decisivi sono questi: i parti sono stati 349 (con i gemellari 355 nati), di questi solo 183 riguardano i residenti dei Distretto Spoleto-Valnerina, mentre gli altri provengono da altri comuni dell’Azienda o da fuori regione.
Chiedeteci da che numero in su si può ragionare di deroghe? 500 parti. Ma la normalità per un Punto Nascita è di 1000 parti.
Allora, grazie per essersi preso la consueta tranvata, consigliere De Luca. Ne è valsa la pena. Inizi a fare pressing sulla giunta regionale perché implementi e migliori le politiche di aiuto alle famiglie, politiche che per altro Donatella Tesei ha inaugurato con finanziamenti ricavati dai risparmi delle spese per il funzionamento dell’Ufficio di presidenza della Giunta.
Questa è la strada. E sarà sempre tardi quando si farà a meno dei lampi di populismo nel cielo della sanità.
Sotto 500 parti, un Punto nascita va considerato pericoloso, con potenziali rischi per madri e bimbi. Lo dice e certifica l’Organizzazione mondiale della sanità e lo sanno bene gli assessori di tutti i colori politici.
Prima arriva un sussulto di serietà e meglio è per tutti.