di Marco Brunacci
PERUGIA – E qui, come ripeteva il tormentone di una volta, la domanda nasce spontanea: ma che le ha fatto l’aeroporto San Francesco a Stefania Proietti?
Come sindaco di Assisi, a tutto il 21 dicembre, non paga le quote che deve versare alla società di gestione Sase. Di più: non sono segnalati movimenti di ricerca di fondi per pensare che la sindaca trovi i soldi entro il tempo regolamentare: il 31 dicembre 2022.
Come presidente di centrosinistra, unica carica istituzionale di livello rimasta nel campo che ha governato l’Umbria per 60 e passa anni, della Provincia di Perugia è riuscita a fare anche di più: ha firmato la delibera che sancisce l’uscita dalla Sase dell’Ente che lei presiede, che fino a un momento fa era titolare dello 0.54% del capitale.
Jacopo Barbarito, l’oppositore che ha dato l’allarme, segnala che c’era una indicazione firmata dal precedente presidente, il socialista Bacchetta.
Epperò quella indicazione faceva seguito alla crisi da Covid dell’aeroporto.
Oggi tutto è cambiato: l’aeroporto dell’Umbria ha avuto un boom di passeggeri e, ora, anche di rotte senza eguali. Con ricadute del territorio tangibili e verificabili.
L’uscita della Provincia dalla Sase va considerata un vulnus per la crescita dell’Umbria, neanche solo un affronto all’aeroporto. Invece i mancati versamenti delle quote del Comune di Assisi, rientrano nella categoria dei gialli.
L’ultima spiegazione era che il Comune non aveva soldi. La stessa spiegazione data ai commercianti per le luminarie che inizialmente erano state bloccate.
Sapete come è finita con le luminarie? Dopo la guerresca alzata di scudi dei commercianti, i soldi la sindaco li ha trovati e Assisi è piena di luci.
Quindi deve avercela davvero a morte con l’aeroporto San Francesco per non trovare mai un euro da investirci, nonostante I grandi, comprovati, vantaggi che porta alla Provincia di Perugia come al Comune di Assisi.
Nel frattempo, è arrivata la replica della presidente Proietti.