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Terni, la camera mortuaria? Non è a norma. Sepolto il caro estinto restano i disservizi

Accantonati gli aumenti del 200 per cento ma non i problemi per i cittadini. E resta il mistero sui rimborsi

r.t.

TERNI – I rincari per i servizi cimiteriali sono durati giusto un mese, il tempo per l’amministrazione comunale di ritirare la delibera che li introduceva. Restano aperti, però, tutti i disservizi che i ternani sono chiamati ad affrontare per i loro cari.

Ieri, in consiglio comunale, un lungo elenco di magagne che complicano, non poco, il diritto ad una serena sepoltura. Dal dibattito è emerso che la camera mortuaria a disposizione della città di Terni non è a norma. Cosicché, in più di una occasione si è dovuto far ricorso alle celle frigorifere di Perugia, dove è stata stipulata  una convenzione con l’azienda ospedaliera. 
Parole dure da parte dei consiglieri Alessandro Gentiletti e Michele Rossi, sulla sala del commiato, una struttura ricavata in una delle ex sedi circoscrizionali e che è stata assunta a luogo di addio per i funerali laici, ma che è insufficiente negli spazi e nelle attrezzature.
E poi quello che è il problema forse più rilevante:  la mancanza, a Terni, di un impianto di cremazione. Valdimiro Orsini, di Azione, ha raccontato le peripezie per i trasporti delle salme negli impianti di Viterbo, Perugia e persino Frosinone. Un problema, anche nei costi, per le famiglie chiamate ad eseguire le volontà dei propri cari. Quella della struttura di cremazione è una questione in agenda da tempo, che richiede un investimento plurimilionario che in questi anni il Comune non ha potuto affrontare, mentre i percorsi di collaborazione pubblico privato, sono naufragati ancora prima di iniziare. Investitori che si sono affacciati dalle parti di Palazzo Spada hanno infatti posto la pregiudiziale della gestione dei cimiteri: «Costruisco il forno di cremazione ma chiedo la gestione dei servizi cimiteriali per rientrare dei costi».
Sul fronte cimiteri anche la difficoltà di trovare tutti gli spazi necessari: «Il recupero delle tombe abbandonate – ha aggiunto Orsini – prosegue a rilento, causando difficoltà sia ai cittadini che al Comune, che perde introiti rilevanti». Per il resto, polemiche sugli aumenti fantasma: l’assessore Masselli ha parlato di un mero errore materiale degli uffici che hanno fatto copia e incolla di una tabella sbagliata. Le opposizioni, in particolare Francesco Filipponi (Pd), hanno parlato di un errore durato ben sei mesi: tanto ci è voluto per ritirare la delibera fallace, come evidenziato a suo tempo da Umbria7.  Fantasma o meno, gli aumenti sono stati applicati almeno per un mese: ci sono famiglie ternane che per i loro cari hanno pagato tutti i rincari deliberati. Resta il mistero di come verranno effettuati i rimborsi.

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