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Il ritorno degli U2: 40 “songs of surrender” per un viaggio immaginario nel passato

PEOPLE | Una raccolta di quattro album, ognuno dei quali prende il nome dei componenti della storica band irlandese

foto di Kurt Iswarienko
Francesca Ceccchini

Quaranta brani in “Songs of surrender”, nuovo album degli U2 che tornano in scena il prossimo 17 marzo per Island Records e Interscope con un progetto che rievoca una sorta di viaggio tra i maggiori successi della band irlandese, nuovamente registrati e immaginati, in alcuni casi anche comprensivi di testi inediti, per i tempi odierni. La raccolta è il risultato delle sessioni di studio degli ultimi due anni.

Quattro gli album in tutto nel cofanetto che prendono il titolo dei componenti del gruppo: The Edge, Larry, Adam e Bono: «Ascoltare le canzoni interagire tra loro – spiega The Edge – e trovare l’ordine dei quattro album è stato molto emozionante; trovare i passaggi più sorprendenti, avere l’opportunità di fare come un dj. Una volta decisi i quattro differenti album è stato facile decidere chi dovesse rappresentare ognuno di loro».
“Songs of surrender”, anticipato da “Pride (in the name of love)“, è stato curato e prodotto dallo stesso The Edge che racconta:« La musica ti permette di viaggiare nel tempo, e siamo diventati curiosi di scoprire come sarebbe stato portare alcune delle nostre canzoni degli inizi con noi nel presente, dando loro una veste del 21esimo secolo. Quello che è iniziato come un esperimento, mentre molte delle nostre canzoni si vestivano di nuove interpretazioni, si è velocemente trasformato in una personale ossessione. L’intimità prendeva il posto dell’urgenza del post-punk. Nuovi ritmi, nuove tonalità e in alcuni casi sono arrivati nuovi accordi e nuovi testi. È venuto fuori che una grande canzone è qualcosa di indistruttibile. Il processo di selezione delle canzoni da rivisitare è iniziato con una serie di demo. Ho osservato cosa resta di una canzone quando tutti gli elementi, tranne quelli essenziali, vengono tolti. L’altro obiettivo principale era trovare modi per portare intimità nelle canzoni, poiché la maggior parte di esse era stata originariamente scritta pensando a concerti dal vivo. Esaminando questi provini con il produttore Bob Ezrin, è stato molto facile vedere quelli che funzionavano subito e quelli che avevano bisogno di più lavoro. Siamo entrati tutti nella mentalità del less is more».

U2
foto di Helena Christensen
IL TRAILER DELL’ANNUNCIO (Video diretto da João Pombeiro)
LA TRACKLIST

Side 1 – The Edge: “One”, “Where the streets have no name”, “Stories for boys”, ” 11 o’clock Tick Tock”, “Out of control”, “Beautiful day”, “Bad”, “Every breaking wave”, “Walk on (Ukraine)”, “Pride (In The Name Of Love)”
Side 2 – Larry: “Who’s gonna ride your wild horses”, “Get out of your own way”, “Stuck in a moment you can’t get out of”, “Red Hill Mining Town”, “Ordinary love”, “Sometimes you can’t make it on your own”, “Invisible”, “Dirty day”, “The miracle of Joey Ramone”, “City of blinding lights”
Side 3 – Adam: “Vertigo”, “I still haven’t found what I’m looking for”, “Electrical storm”, “The fly”, “If God will send his angels”, “Desire”, “Until the end of the world”, “Song for someone”, “All I want is you”, “Peace on Earth”
Side 4 – Bono: “With or without you”, “Stay”, “Sunday bloody sunday”, “Lights of home”, “Cedarwood road”, “I will follow”, “Two hearts beat as one”, “Miracle drug”, “The little things that give you away”, “40”

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