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L’agonia eroica di Biselli nella valle del Corno

La visita guidata con Carlo Favetti

di Carlo Favetti

NORCIA (Perugia) – In Valnerina, più su tra luoghi misteriosi e fantastici, pregni di silenzio e’ senza dubbio Biselli a 550 metri sul livello del mare. L’ antico castello, fortificato nel XIII secolo, già sede di comunanza agraria dal XIX secolo, entrò nel consorzio di Norcia alla fine della prima metà del ‘900. E’ stato edificato su un sperone di roccia immerso nella vegetazione rigogliosa a 550 metri sul livello del mare a strapiombo sulla valle. Ha subito ripetutamente danneggiamenti dai continui eventi sismici il più forte del 1979 e successivi 1980/2016.

Difficoltoso per raggiungerlo a causa della strada impervia e stretta, motivo per cui il paesino si e’ spopolato definitivamente, oltre alla ricostruzione lenta. Sorto fin dalle origini, su quell’altura imprendibile, fu concepito come baluardo di controllo della valle del fiume Corno versante Norcia. Ancora evidente la sua caratteristica di castello di poggio a forma triangolare, comune a tanti paesi di montagna, stretto da una economia prevalentemente volta all’allevamento e alla produzione di legname. La planimetria delle abitazioni, aggrappate all’alta torre quadrata di vedetta, ancora oggi svettante tra le macerie e fitta vegetazione. Alcune case sono state recuperate ma la maggior parte disabitate e crollate. Immobili, un tempo pieni di vita per la totalità. Villeggianti proprietari case, di ritorno dalla capitale, soggiornavano nei periodi estivi, rendendo il luogo vivo e movimentato con iniziative ludiche e di intrattenimento. Ora solo ruderi e vegetazione rigogliosa che avanza inesorabilmente. La chiesa parrocchiale, e’ dedicata a San Leonardo, situata all’estremità dell’abitato, era ricca di suppellettili e oggetti devozionali ora spoglia di tutto. Parzialmente ristrutturata si caratterizza per la sua pianta quadrata e per i suoi residui affreschi cinquecenteschi. L’ interno, ad unica navata, voltata, presenta un bell’altare altare con decorazioni in stucchi.
Altra chiesa ridotta a rudere si incontra all’ingresso del borgo, ossia la chiesa di Santa Maria della Porta, di cui resta visibile l’altare e qualche affresco. Il degrado, il terremoto e la noncuranza hanno peggiorato la situazione, oltre ad essere stata depredata dai ladri nei suoi arredi interni. Profanate perfino le botole dell’ossario, senza rispetto e senza morale.
L’ accesso al paese è semplice, con pochi metri di strada sterrata dalla sottostante statale. Fuori dall’abitato, nella parte sottostante lungo la provinciale, su una collinetta presso il cimitero, si erge la chiesa di San Martino recuperata nel 1986. Edificio romanico del XIII secolo, campaniletto a vela, realizzata tutta in pietra, portale e due finestre laterali. All’interno soffitto a capriate, alcuni frammenti in affresco raffiguranti una Deposizione dalla croce del Cristo con i Santi Martino e Giorgio; altri raffigurano San Matteo e San Leonardo del XIV-XVI secolo. Biselli merita sicuramente una visita da parte di ogni appassionato di paesi fantasma e luoghi abbandonati, per la peculiarità della sua posizione, per lo splendido panorama sulla vallata sottostante

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