PERUGIA – Ha 81 anni. Un uomo, sconosciuto, la chiama e le spiega di essere un un appartenente alle forze dell’ordine e che il figlio aveva avuto un incidente stradale in cui era rimasta coinvolta una donna.
«Suo figlio si trova nei guai», le ha detto l’uomo, spiegando che per impedirne l’arresto avrebbe dovuto consegnare una somma di 5mila euro a un avvocato, amico del figlio, che sarebbe passato a casa sua per ritirare i soldi. La donna, insospettita, aveva riferito di non avere tutto quel denaro ma l’uomo, per convincerla, l’aveva fatta parlare al telefono con un altro ragazzo che, spacciandosi per il figlio, l’aveva convinta a consegnare i soldi. A quel punto, in preda al panico, ha consegnato i cinquemila euro al presunto avvocato che, nel frattempo, si era presentato alla porta di casa.
Qualche ora più tardi, viene ricontattata dal presunto “maresciallo” che le ha chiesto di consegnare dei preziosi e gioielli per consentire la scarcerazione del figlio. Dopo aver consegnato gli oggetti allo sconosciuto, questi si era allontanato facendo perdere le proprie tracce.
Successivamente, la donna ha contattato le figlia che le ha confermato che il fratello sta bene e di essere stata vittima di un raggiro. A quel punto ha deciso di chiedere aiuto alla polizia di Stato.
Gli agenti, giunti sul posto, dopo aver tranquillizzato l’anziana, constatato che non aveva bisogno delle cure dei sanitari, hanno raccolto tutti gli elementi utili per lo sviluppo delle indagini, invitando la vittima a recarsi negli uffici della questura per formalizzare la denuncia. Sono tutt’ora in corso gli accertamenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico finalizzati all’individuazione dell’autore della truffa.
GLI ALTRI CASI
Questa truffa, tra l’altro, non è l’unica del genere denunciata a Perugia: poche settimane fa era successa la stessa cosa a un altro anziano, mentre a gennaio la scusa per chiedere soldi a un nonnino era stata la necessità di cure per il figlio malato. L’incidente, la malattia, sono chiaramente tutte motivazioni per cui un genitore va in panico, figuriamoci se anziano. Ma è importante – come fa anche la polizia nel suo impegno di informazione contro truffe e furti in casa – far capire ai nonni che nessuno con buone intenzioni chiede soldi per scarcerazioni o interventi, certamente non nel giro di mezz’ora. E che quindi le telefonate di conferma o anche solo di richiesta di aiuto vadano fatte prima di consegnare soldi e gioielli a chi bussa a casa.