di Marco Brunacci
TERNI – Flashpolitik, candidatura a sindaco di Terni del centrodestra. Dopo il sabato da leoni ecco una domenica di riflessione, in attesa di un martedì decisivo.
1.Il sabato da leoni ha avuto per protagonista assoluto il segretario regionale della Lega Virginio Caparvi (detto, da qualche giorno, CaparBi) che ha buttato sul piatto della bilancia tutta la sua credibilità (quant’è?) per insistere sulla candidatura a sindaco a Terni di Latini-Salvati. Per un momento sembrava quasi fatta. Il fumo alzato nella riunione del Quattrotorri è stato tanto, ma forzare la mano non è servito. L’imperturbabile Zaffini, troppo esperto di battaglie di ogni genere per cadere in imboscate, ha lasciato Caparvi a infervorarsi ma senza che ottenesse il risultato sperato. Ora che succede? A Caparvi resta solo l’opzione “nucleare”. Fare appello al segretario nazionale Salvini affinché intervenga direttamente in suo favore. Cosa che – dicono – stia provando a fare con il massimo impegno.
2.Sul tavolo di Salvini però arriva un serpente a sonagli. Prenderlo per la coda e renderlo innocuo è proprio difficile. Intanto, per la Lega tenere Terni significa contemporaneamente mollare Umbertide, ma soprattutto, in prospettiva, la Regione Umbria, con un atto di sfiducia alla governatrice Tesei troppo anticipato per non diventare un vero boomerang per la Lega. E questo sarebbe un vantaggio per gli avversari, ma soprattutto per gli alleati della Lega, che un segretario scaltro come Salvini difficilmente concederà.
3.Se Salvini, “manu militari”, non decide di imporre la candidatura Latini-Salvati a Terni, Zaffini si riprende la scena e porta il candidato che ha in mente verso palazzo Spada. Con questa operazione, Zaffini contribuirebbe anche a segnare un punto a favore del prestigio – incrinato – della classe dirigente regionale del centrodestra.
4.Dicono che, nel centrodestra, chi non si fa prendere la mano dall’animosità delle fazioni, ragiona su un altro delicatissimo aspetto che già ieri Umbria7 sottolineava: una Lega fortemente ridimensionata in Umbria nell’ultima consultazione elettorale, ora anche dilaniata dal conflitto interno (gli assessori filo Latini-Salvati contro i consiglieri che insistono nel non voler votare il bilancio del Comune), rischia di condurre al naufragio l’intera coalizione.
In questo contesto, non è forse più logico e opportuno per tutti (anche per la Lega) che sia il partito leader del centrodestra – dato al 30% dai sondaggi di oggi e forse anche qualcosa in più su Terni – a prendere la responsabilità della coalizione e proporre un suo candidato a sindaco (si immagina che sia l’attuale assessore Masselli)? Non sarà che solo in questo modo il centrodestra potrà garantirsi ampie possibilità di successo a Terni?