in ,

Il cardiologo non c’è e muore in ospedale per un infarto: aperta un’indagine a Spoleto

La Regione chiede accertamenti su quanto accaduto al San Matteo degli Infermi. Cinquestelle e Pd all’attacco: «Senza guardia cardiologica un ospedale non esiste»

SPOLETO (Perugia) – È sera, ha quello che poi si scopre essere un infarto in corso, al pronto soccorso di Spoleto a quell’ora non c’è il cardiologo e si pensa di trasferire il paziente a Foligno. Ma il San Giovanni Battista non avrebbe potuto accettarlo perché la patologia diagnosticata (infarto non stemi) non era abbastanza grave per l’ospedale di Foligno e dopo qualche ora, a circa 70 anni, la persona che necessitava di cure è deceduta.

Questo quanto sarebbe accaduto – la storia è raccontata dal Messaggero oggi in edicola – all’ospedale San Matteo degli infermi: uscita la notizia, immediata è stata la replica della Regione, ma anche le polemiche politiche. «In merito alla notizia diffusa dagli organi di stampa di una persona deceduta la scorsa settimana all’ospedale di Spoleto – si legge in una nota di palazzo Donini -, la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha chiesto ai vertici regionali della Sanità di attivare tutte le forme di indagine interna previste dalla legge al fine di ricostruire celermente quanto accaduto ed individuare eventuali responsabilità e, nel caso di accertate inadempienze, adottare immediatamente i provvedimenti conseguenti».

«Quanto accaduto è semplicemente inqualificabile – attaccano intanto Emma Pavanelli, Thomas De Luca, Agnese Protasi, Samuele Bonanni ed Enrico Morganti del Movimento Cinquestelle -. Non entriamo ovviamente nel merito di questioni mediche, ma è evidente che senza una guardia cardiologica h24 non può esistere alcun ospedale. Che se ne dica, senza cardiologo h24 non esiste Terzo Polo, non esiste la garanzia di una salute come fondamentale diritto per i cittadini del territorio. E questo episodio lo testimonia. Non ci fidiamo della visione della Regione sulla sanità in Umbria, sempre più devastata e disastrata. Ma ci siamo detti disponibili a un confronto sul tema del Terzo Polo ospedaliero, consapevoli che per mantenere aperti i nostri nosocomi serve creare sinergia con Foligno e la Valnerina. Sul diritto alla salute dei cittadini il MoVimento 5 Stelle non arretrerà di un millimetro. Regione ed Asl non hanno più scuse: rimanere senza cardiologia h24 è semplicemente inaccettabile. Il tempo delle attese e dei “faremo” è scaduto. Su quanto accaduto il consigliere regionale Thomas De Luca presenterà un’interrogazione nella prossima seduta del consiglio regionale».

«Dopo i tragici fatti di Orvieto di poche settimane fa, oggi, ci troviamo di fronte a un nuovo lutto da piangere, avvenuto in un ospedale a causa dell’assenza di personale, strutture e strumentazioni adeguate e necessarie. Ciò dimostra quanto una sanità svuotata delle proprie funzioni più importanti, possa arrivare a compromettere non solo la salute, ma anche la sopravvivenza dei cittadini. Specie in casi di emergenza e urgenza, in particolare cardiologica, che è notoriamente tempo dipendente». Così il consigliere regionale Tommaso Bori (Pd-vicepresidente Commissione sanità) sulla notizia della morte per infarto di una persona che si era rivolta all’ospedale di Spoleto. «La Giunta Tesei – afferma Bori – è chiamata a garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute, non a negarlo. I servizi pubblici vanno dunque potenziati, non tagliati. Non è accettabile che oltre 60 mila cittadini vengano lasciati senza cardiologia h24. Anche alla luce di questi fatti e tenendo bene a mente le dichiarazioni della Procuratrice regionale della Corte dei Conti, occorre una riflessione profonda sullo stato della sanità pubblica in Umbria targata Tesei e Coletto. Occorre intervenire urgentemente e seriamente, non basta chiedere tardivi approfondimenti a posteriori rispetto ad eventi tragici come quelli a cui stiamo giornalmente assistendo».

Il Pd argentino e anche un po’ Santino

Corciano non dimentica Sabrina Caselli, la «cara amica» sconfitta dal Covid