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Il “miracolo” dell’abbazia di Montecorona: mai abbattuta dal sisma in un millennio di storia

A più di mille anni dalla sua fondazione, San Salvatore non ha mai vacillato, così come il suo parroco, don Renzo Piccioni Pignani

R.P.

UMBERTIDE (Perugia) – A Montecorona ci sono solo due certezze: l’abbazia di San Salvatore e il suo parroco, don Renzo Piccioni Pignani. In mille anni di storia, l’abbazia non è mai stata distrutta da alcun sisma men che meno da quelli di giovedì 9 marzo. Pochissimi i danni che sono stati registrati e solo alcuni calcinacci caduti a terra.

Fortunatamente non è stata compromessa la bellezza di questo magnifica chiesa, suddivisa in una spettacolare parte superiore e una pregevole cripta e innalzata alla dignità di basilica inferiore da Papa Benedetto XVI nel 2008, in occasione del millesimo anniversario dalla sua fondazione a opera di San Romualdo.

don Renzo Piccioni Pignani

Come San Salvatore, anche il suo parroco non ha mai vacillato ed è da ormai oltre cinquant’anni un punto di riferimento insostituibile per gli abitanti di Montecorona e delle località circostanti.

Racconta Don Renzo: «Durante la prima scossa ero in auto e mi stavo recando a dare le benedizioni pasquali. La preoccupazione dei parrocchiani è stata molta. Ho visto tanta gente terrorizzata fuori delle proprie case. Personalmente ho vissuto l’esperienza di tanti terremoti: quello del 1984 non l’ho sentito, nel 1997 ero insegnante e sono rimasto in classe con i miei alunni. Giovedì sera dopo la seconda scossa sono rimasto tranquillo a tavola. È chiaro che in queste circostanze c’è parecchia paura. Non è semplice fare finta di nulla, soprattutto quando si sente tutta la casa tremare e si vedono gli oggetti cadere a terra».

abbazia di Montecorona

Nelle chiese dove don Renzo svolge la sua missione pastorale non ci sono stati danni rilevanti, né all’abbazia di Montecorona né nella piccola chiesa di Pian d’Assino dove sono state registrate lievi lesioni: «Nella chiesa di Pian d’Assino – dice il parroco – c’erano alcune candele per terra. Qui all’abbazia sono cadute solo piccole parti di intonaco. C’è da fare qualche controllo ma dopo mille anni la chiesa è ancora in piedi».

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