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La polizia ricorda il sacrificio di Emanuele Petri. Prisco: «Contro criminalità e terrorismo lo Stato non arretra»

La cerimonia a 20 anni dalla morte del sovrintendente capo ucciso dalle Nuove brigate rosse. Un libro e uno spettacolo per non dimenticare | LE FOTO

TUORO (Perugia) – Tuoro e la polizia di Stato a venti anni dalla morte ricordano il sacrificio di Emanuele Petri, il sovrintendente capo della polizia ucciso in un conflitto a fuoco con le nuove brigate rosse. In un intervento che portò all’arresto di Nadia Desdemona Lioce e al sequestro di materiale risultato decisivo per le indagini.

A Tuoro, il comune del quale era originario, Petri è stato ricordato giovedì 2 marzo dal capo della polizia Lamberto Giannini e dai sottosegretari al ministero dell’Interno Emanuele Prisco e Nicola Molteni. La cerimonia si è svolta alla presenza della vedova di Petri, Alma, del figlio Angelo e dei loro familiari. Presenti anche il prefetto Franco Gabrielli, il vicepresidente della Regione Umbria Roberto Morroni e il procuratore generale Sergio Sottani.
«Fare memoria di quanto accaduto venti anni fa a Emanuele Petri equivale a celebrare tutti quegli uomini e donne dello Stato che caduti in servizio – ha detto il sottosegretario Emanuele Prisco -. Il monito nei confronti della criminalità e del terrorismo è che lo Stato non arretra. Un obbligo morale nel rispetto delle famiglie delle vittime del terrorismo e del loro sacrificio. Ricordare il sacrificio di Emanuele, che allora consentì di arrestare i brigatisti responsabili dei delitti Biagi e D’Antona, significa valorizzare il sacrificio delle donne e degli uomini che ogni giorno, con fierezza, svolgono il proprio compito anche a rischio della propria vita. E oggi siamo qui proprio per testimoniare la vicinanza e la riconoscenza dello Stato e di una intera comunità».

In una lunga ed emozionante cerimonia all’interno del teatro dell’Accademia di Tuoro è stato presentato il volume “Un poliziotto di nome Lele” dedicato alla storia e alla memoria del sovrintendente, già insignito della Medaglia d’oro al valor civile. All’interno del libro istituzionale è presente anche il romanzo “Le ferite di marzo” della scrittrice e drammaturga Cinzia Corneli, che ne ha tratto anche un recital teatrale che sarà portato in scena sabato 4 alle 21. Sul palco del teatro dell’Accademia saliranno, lo spettacolo è condotto da Rosella Aristei, il soprano Daniela Di Pippo, Luca Grosso al pianoforte, gli attori Carlo Dalla Costa, Marco Salvatori, Salvatore Sciascia, Anastasio Ferrari e la stessa Corneli. Che ha donato il testo al Ministero dell’Interno e che devolverà i proventi del romanzo all’associazione Emanuele Petri vittima del terrorismo e al Piano di assistenza continuativa Marco Valerio destinato a figli di poliziotti affetti da patologie.

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