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L’affresco della Madonna delle rocce si sta sgretolando

L’allarme lanciato da Carlo Favetti: le foto del prima e dopo

di Carlo Favetti

FERENTILLO (Terni) – Si è intervenuto da diverso tempo per il consolidamento dell’antico dipinto (XV sec) su roccia raffigurante la Madonna col Bambino Gesù, di autore ignoto ( foto 1). L’ opera e il perché della sua ubicazione, è tramandata negli scritti della scrittrice e poetessa ferentillese Luigina Sapora Riffelli. Ma andiamo con ordine.

Il dipinto si può notare lungo un sentiero che costeggia il tratto del fosso con le sue cataratte immerso in una natura incontaminata. Con il passare dei mesi l’affresco si sta sgretolando e il volto della Madonna ormai è perso per sempre. L’effige è una vera e propria unicita vista la sua ubicazione sull’alto sperone roccioso precipita sul fosso; una sorta di ex voto ed è affiancato da un altro frammentario affresco dove e’ individuato un San Cristoforo appunto patrono dei viandanti. Fino alla fine del secolo scorso i dipinti erano di apprezzabile interpretazione anche a occhio nudo, vista la distanza dalla strada sterrata e i ferentillesi erano orgogliosi di mostrare ai turisti un’opera simile, denominata Madonna delle rocce. Purtroppo la situazione è come si mostra nella foto, e il dolcissimo volto della fine del trecento della Vergine e scomparso per sempre. Un dipinto che nelle linee e forma pittorica si accosta molto al genere umbro abruzzese individuato anche in opere presenti in vicini luoghi di culto come nei frammentari affreschi nella cripta delle mummie di Santo Stefano a Precetto ma anche in edicole rupestri sparse un po’ ovunque in Valnerina.

Insomma è veramente doloroso veder perdere giorno dopo giorno simile ricchezza di presenze artistiche storiche di grande tradizione popolare. La Madonna mostra il Bambino Gesù che con la mano destra benedice e con la sinistra si sorregge alla mano tesa della Madre. La Madonna è seduta in trono e alle spalle, il fondo è risolto a mo’ di drappeggio a linee geometriche: rombi e rette. La seconda foto che proponiamo è stata scattata nel 1993 (quindi prima dell’intervento) per la realizzazione di una cartolina pubblicitaria del luogo.

Il prima e il dopo

L’ affresco era seguito da un altro, di uguali dimensioni, raffigurante San Cristoforo in mezzo alle acque che salvava e trasportava il Bambino Gesù sulle spalle. Qui fino a qualche anno fa si notava, sul lato del dipinto della Madonna, anche un bilanciere di ferro con carrucola dove sicuramente, fino alla fine dell’800 era presente una lanterna votiva. Il dipinto secondo noi potrebbe essere attribuito a un anonimo pittore umbro, classico “madonnaro”, autore anche di simili opere presenti alla chiesa di San Nicola di Casarioso, (Monterivoso) e anche presso la cripta del cimitero museo delle mummie a Precetto. Comunque, una vasta produzione presente in varie cappelle o edicole sparse un po ovunque sia nella bassa che nell’alta Valnerina.

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