di Marco Brunacci
TERNI – Che brutti i titoli di coda di questo film. Latini, Salvati e un pugno di fedelissimi che si schiantano contro la maggioranza. Una città come Terni che pensava di avere eletto un sindaco e invece si ritrova una sorta di proconsole che decide di finire con la spada in mano in un consiglio comunale.
Non si sa se Latini a questo punto farà una sua lista contro il centrodestra che oggi lo ha chiaramente sfiduciato, facendo mancare la maggioranza in consiglio. Ma a questo punto poco importa. La parola passa ai cittadini di Terni che sapranno scegliere chi deve essere a guidare la prossima coalizione di governo. Basta con i “cesarismi”, basta con gli uomini soli (o in compagnia di pochi amici) al comando. Peraltro oggi qualcuno ricorderà come fu Umbria7 a sottolineare l’atteggiamento tenuto dal sindaco uscente nei due congressi della Lega ai quali aveva partecipato, quello del comune e quello della provincia di Terni. In entrambi i casi, aveva sfidato la maggioranza, decidendo di perdere sonoramente, dimostrando di non avere una strategia ma solo un ego smisurato.
La politica resta mediazione di interessi legittimi e gestione della cosa pubblica, in nome e per conto degli elettori. Niente di personale. E perdere la fiducia del consiglio comunale, la più alta rappresentanza cittadina, significa perdere la fiducia della città.
Che succederà ora? Difficile prevedere le mosse del “gladiatore” Latini. Per certo, la maggioranza di centrodestra farà valere i suoi numeri. E Latini dovrà rispettare le regole. In attesa che la coalizione dei partiti, a livello nazionale, decida di indicare Masselli o Alessandrini come candidato sindaco.
Da sottolineare, nelle note finali, il beffardo contrappasso dantesco per il quale, al termine, dopo 31 cambi di casacca dei suoi consiglieri, è il sindaco a doverla cambiare.
Inoltre, la capacità divisiva del sindaco uscente continua – questa sì – a essere straordinaria. Ha messo assessori contro consiglieri, giunta contro maggioranza e suoi sostenitori anche dell’ambito economico contro il resto del mondo.