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Mummie di Ferentillo/Quella proposta che non convinse il gobbo Severino

Alla scoperta delle storie del museo con Carlo Favetti | LE FOTO

di Carlo Favetti

FERENTILLO (Terni) – Proseguiamo con i racconti fantastici riferiti ai personaggi che riposano nel cimitero museo delle mummie ex chiesa di Santo Stefano a Precetto di Ferentillo. Abbiamo già trattato della storia dei due cinesi, il campanaro, e la donna morta di parto.

Questa volta, vi raccontiamo la storia di un personaggio assai curioso e incorruttibile. Il gobbo Severino, viveva nei pressi della chiesa del Gonfalone e faceva il sacrestano, come suo padre. Severino era molto bravo a far di conto, ma aveva rifiutato l’ impiego di contabile presso lo studio del notaio per poter condurre la vita che preferiva. Fin da fanciullo la sua infelicità lo aveva sempre emarginato dagli altri coetanei, a tal punto da fargli desiderare una vita solitaria e ritirata. Trovava comprensione soltanto nel curato don Giuseppe, il quale, santo uomo di nobili virtù, lo considerava come un figlio. Severino amministrava i beni della parrocchia e, quando poteva, sottrae qualche soldo per donarlo ai poveri e mendicanti. L 7a sua malformazione peggiora via via con il passare degli anni. Più invecchiava e più la gobba cresceva. Una sera, mentre ritornava dal vicino Umbriano, presso un crocevia, incontro un uomo misterioso, vestito di nero, con un cappellaccio, il quale gli fece una strana proposta: se lo avesse seguito sarebbe stato liberato dalla sua infelicita’. E chi se non il diavolo poteva azzardare un simile scambio? Severino lo capì subito!…. capì che era venuto a tentare la sua fede. Senza esitazione e senza timore rispose che era meglio vivere gobbo e solo, ma in grazia di Dio, e continuò tranquillo il suo cammino.

Severino visse a lungo, sempre caritatevole verso i poveri, gli orfani e le vedove, fermo nella sua fede e rassegnato per la sua gobba. E ancora oggi il gobbo lo possiamo scorgere li nella bacheca del museo delle mummie, nella sua naturale posizione, con lo sguardo fiero di essere un uomo che non si è lasciato convincere. La storia dei mummificati di Ferentillo affascina ormai da tantissimi anni. Da ogni parte del mondo il cimitero museo nella cripta di Santo Stefano di Precetto richiama visitatori e appassionati di fenomeni scientifici. Un luogo, che seppur di pertinenza ecclesiastico, ha una valenza storico turistica che, associata ad altri siti, permette una conoscenza maggiore di bellezze e curiosità che solo questa parte del territorio umbro offre. Queste storie sono frutto di accurate ricerche svoltesi nel corso dei tempi da ricercatori e appassionati di storia locale. Ma anche ciò che hanno tramandato per tantissimi anni nel corso della loro vita, i primi custodi del cimitero museo, ossia Emina Carocci e Dario Orsi. Personaggi di Precetto che con il loro volontario contributo hanno reso celebre il luogo e i suoi ospiti.

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