AL.MIN.
UMBERTIDE (Perugia) – Dopo aver sfornato centinaia di migliaia di file di pane, dolci, pizze e altre leccornie, Raffaello Crocioni appende il grembiule al chiodo per godersi la meritata pensione.
Sabato 8 aprile, vigilia di Pasqua, lo storico fornaio di via Alberti, dopo tre decenni di intenso lavoro, ha chiuso il suo panificio situato in pieno centro storico a Umbertide, posizionato a due passi dalla Rocca.
Qualche acciacco e la voglia di stare più tempo con la propria famiglia sono stati alla base della decisione di Crocioni. Una routine sfibrante: ogni notte sveglia alle 23, poi, mentre tutti dormono, l’impegno si fa frenetico per far trovare tutto pronto agli affezionati clienti o per passare qualche cornetto ai nottambuli a cui piace tirare tardi. Il negozio resta aperto dalle prime luci dell’alba fino a ora di pranzo. Poi bisogna pulire. Prima delle 15 o delle 16 non si stacca mai: «Chiudo l’attività perché ho un po’ di problemi fisici e poi perché dopo 48 anni di questo lavoro è arrivato finalmente il momento di riposarsi».

Quasi mezzo secolo in 62 anni di vita sempre in mezzo a farina e lieviti, perennemente davanti a impastatrici e forni, che Crocioni così sintetizza: «Ho lavorato sette anni in un forno di Montone, altri otto al Molino popolare e infine sono stato 30 anni qui in via Alberti».
Crocioni non nasconde il dispiacere di non aver trovato qualcuno disposto a rilevare la propria attività e di far terminare momentaneamente il lavoro di un panificio le cui origini risalgono addirittura a tre secoli fa: «Questo è un forno storico, che ha quasi 300 anni – dice il fornaio – Prima di me lo hanno gestito nel novecento la famiglia Belia e la famiglia Carini, fino ad arrivare all’ottocento con la famiglia Medici. Ho provato a vedere ma non si trova nessuno. Abbiamo contattato delle persone che erano disposte ad acquistare il panificio, soltanto che non volevano assumere i dipendenti. Senza lavoratori esperti una attività così non va avanti e per questo non ho venduto».
Il fornaio ancora non ragiona da pensionato: «Ancora non ho realizzato quali possono essere le mie reazioni dopo la chiusura definitiva del forno perché fino a oggi ho continuato a lavorare normalmente a pieno ritmo. Poi inizierò a pensarci. Mia moglie è da quaranta anni che mi aspetta, adesso finalmente avrò il modo di programmare le mie giornate».
Incredibile ma vero: nella settimana prima della pensione Crocioni non ha avuto la minima voglia di abbassare i giri del motore, sfornando una notevole quantità di torte di Pasqua mostrando come l’attaccamento al lavoro, il rispetto delle tradizioni e la serietà siano per lui elementi imprescindibili.

Bellissimo anche il saluto che le “sue” donne hanno voluto dedicare al fornaio prima di abbassare per l’ultima volta la saracinesca: «In questo momento troppi bei ricordi affollano le nostre menti e la commozione è inevitabile – scrivono in una lettera Patrizia, Sonia, Jessica ed Eva – Non possiamo parlare di titolare e dipendenti perché per noi lavorare qui è stato come far parte di una grande famiglia. Ci sono stati momenti difficili sicuramente, ma insieme abbiamo dato il massimo e speriamo di aver lasciato nei nostri clienti ricordi positivi. Concludiamo ribadendo il nostro affetto e il nostro sentito riconoscimento verso Raffaello. Noi più di chiunque altro sappiamo con quanto amore ed estro riesci a realizzare i tuoi capolavori. Le tue torte di Pasqua, i tuoi panettoni, le colombe, sono apprezzate ovunque».
Non ci resta quindi che augurare pure noi di Umbria7 buona pensione a Raffaello Crocioni, che con la sua fatica e il suo instancabile impegno, ha contribuito a scrivere una pagina di storia di una comunità.