TERNI – È stato un martedì di pioggia e di comizi. Alle sette della sera l’acqua risparmia Stefano Bandecchi a Largo Filippo Micheli. Lui invece non risparmia nessuno. Picchia duro sulla sinistra incapace e poco meno sulla destra (responsabile anche lei di non trovare spazi a Terni per chi vuole investire). Il Bandecchi che è apparso stanco al confronto di lunedì organizzato dal Rotary, martedì riconquista smalto in piazza. Fa capire che lui si sente al ballottaggio insieme al candidato del centrodestra Orlando Masselli. Ribadisce che Terni è in brutte acque ma che lui la salverà.
Alle 22 Elly Schlein arriva a Terni, finalmente. Il comizio in piazza era previsto per le 21 ma la pioggia ho costretto il pubblico a spostarsi a palazzo Gazzoli, troppo piccolo per contenere tutti. La segreteria del Pd improvvisa comunque un primo comizio all’ingresso: «Mi scuso per il ritardo e grazie per avermi aspettato in tanti. Grazie a Kenny per la sua disponibilità a candidarsi. Lui sarà un buon sindaco per questa città che merita un buon governo. L’esatto contrario del governo Meloni che rende il lavoro ancora più precario così come instabile il diritto alla salute, con pochi fondi per ospedali e liste di attesa».
Poi nella sala blu Kenny ed Elly si ritrovano al volo sui temi della campagna elettorale. Per entrambi l’immigrazione è una risorsa, la sanità un diritto, il lavoro ha una valenza sociale. E poi, Ast una risorsa per il Paese, un’ azienda sulla quale anche il governo deve investire per assicurare quella transizione ecologica che vuol dire occupazione e salute. Il prof argentino sulla soglia della pensione vicino alla giovane ed energica segretaria sembra trovare finalmente quella verve che è un po’ mancata in campagna elettorale.
La Schlein raccoglie applausi convinti quando parla di ambiente, diritti, legalità. Quando ricorda Peppino Impastato. Terni è una città dell’Europa delle risorse orientate allo sviluppo. Terni una città di un Paese che chiede coesione e sviluppo corale senza le differenze geografiche ed economiche volute da alcuni partiti di governo.
«Possiamo arrivare al ballottaggio», grida la segreteria. Il popolo Dem ritrova l’orgoglio in sala, lungo i corridoi, fuori dal portone di ingresso. La lunghissima notte del Pd ternano sembra meno intensa e la luna è il tailleur rosso della Schlein.








