TERNI- Il 70 per cento non ci sta. Almeno per il momento. Almeno stando ai dati di domenica 28 maggio, che hanno visto un’affluenza alle urne di poco superiore al 30 per cento nei 129 seggi sparsi sul territorio comunale. Lo scontro dipinto come epocale da diversi mezzi di comunicazione, non sembra invece infiammare più di tanto il corpo elettorale che a quanto pare ha preferito rimanere a casa o andare al mare nonostante lo scrocio temporalesco del primo pomeriggio. Degli oltre 87mila elettori, solo una minima parte si è recata alle urne ed è davvero difficile dire se lunedì – si vota fino alle 15 del 29 maggio – ci possa essere una inversione di tendenza. Cinque anni fa al ballottaggio Latini – De Luca andò a votare il 47, 49 per cento dei ternani. Complicato capire cosa stia accadendo all’interno delle urne. Stando ai dati dell’affluenza è possibile ipotizzare che gli esclusi dal ballottaggio – il popolo del Pd e dei Cinque Stelle – si stia facendo gli affari propri, poco interessati allo scontro tra due candidati dai connotati di destra. Complicato anche dire se l’elettorato più propenso a riconoscerei nei partiti organizzati e storici si sia ritrovato intorno ad Orlando Masselli, l’uomo di fratelli d’Italia. Così come solo la cartomante di piazza Clai può vedere se ancora funzionando il richiamo anti partitico e antisistema di Stefano Bandecchi.