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Il Perugia fa mea culpa dopo la retrocessione in serie C: «Siamo dispiaciuti e avviliti»

Il messaggio della società ai tifosi del Grifo e alla città in seguito allo sprofondamento della squadra in terza serie

Il presidente Santopadre (Foto acperugiacalcio.it)

PERUGIA – «Chiediamo scusa»:  una frase semplice, forse tardiva e scontata, che lascia di stucco (nel bene e nel male) il popolo biancorosso. A proferirla, tramite un comunicato ufficiale, è il Perugia Calcio che fa mea culpa dopo la retrocessione in serie C avvenuta venerdì scorso.

La caduta in terza serie, non è cosa facile da digerire e a Pian di Massiano lo sanno benissimo: «Il verdetto finale – si legge ancora nella nota della società – è che siamo retrocessi in Lega Pro e che complessivamente in questa stagione non siamo stati all’altezza di questa categoria, anche per aver allestito un gruppo in base ad un budget che comprendeva il pagamento degli oneri contributivi e la maxi rata fissata a dicembre relativa ai contributi pre covid (altri non lo hanno fatto e sono stati più furbi di noi in barba a tutti gli organi competenti di controllo che dovrebbero garantire un’equità sportiva fondamentale per competere alla pari)».

Il groppo alla gola c’è: «Siamo profondamente dispiaciuti e avviliti, stavamo per raddrizzare una stagione disgraziata ma non siamo riusciti alla fine a raggiungere il traguardo. Ci dispiace soprattutto per i nostri tifosi, che ci hanno creduto e ci hanno sempre sostenuto, non facendoci mai mancare l’apporto in ogni stadio dimostrando di essere una tifoseria civile e da Serie A».

Per la società del presidente Massimiliano Santopadre è arrivato «il tempo delle riflessioni e di programmare la prossima stagione sportiva. Qualora ci fossero ulteriori novità saremo felici di comunicarle all’amministrazione comunale e ai nostri tifosi. Forza Perugia sempre».

LE PAROLE DEL COMUNE

Dispiacere e rammarico per la retrocessione del Grifo sono stati espressi anche dal Comune di Perugia: «Un risultato decisamente distante dalla storia della Perugia calcistica – scrive palazzo dei Priori – dalle aspettative della Perugia sportiva e della città tutta, frutto di un percorso tortuoso, che ha visto la squadra occupare a lungo i bassi fondi della classifica. La Lega Pro non rappresenta la dimensione sportiva che la città e i tifosi auspicano per una società di grande tradizione. L’essere poi ricaduti in un risultato simile, a distanza di soli tre anni, costituisce un triste unicum nella storia biancorossa. Occorre una seria e profonda riflessione sul piano della gestione sportiva».

La retrocessione, stando alle parole del Comune, è «una ferita anche per l’amministrazione comunale, che in questi anni non ha mai lesinato attenzione e prontezza rispetto alle numerose necessità che la Società ha manifestato. In primis, com’è noto, la gestione dello stadio Renato Curi che ha portato ad interventi strutturali importanti, mai effettuati dalle amministrazioni precedenti anche laddove si era evidenziata la necessità».

Da palazzo dei Priori si auspica che nei giorni a venire il presidente Santopadre possa «valutare al meglio il futuro della società e della squadra, tenendo in conto tutte le opzioni possibili, mettendo al centro dell’interesse la necessità di un pronto riscatto sul piano sportivo, tale da garantire in breve tempo un ritorno nelle categorie che più competano al Perugia Calcio, in modo da evitare alla città, ai tanti tifosi e appassionati di rivivere nuovamente delusioni così forti».

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