UMBERTIDE (Perugia) – Il gran ballo delle nomine entra nel vivo e i giri di valzer su figure e incarichi non ha alcuna intenzione di fermarsi. La situazione si è fatta più complessa del previsto e ora tocca al tavolo regionale del centrodestra trovare una exit strategy dall’impasse creatosi. Dall’opposizione, Corrente non ci sta e tenta la carta del conteggio dei voti per riconquistare il secondo seggio perduto, a vantaggio del Pd, dopo il ricontrollo dei voti dai verbali da parte della Commissione elettorale centrale.
Tre le certezze, già comunicate e rese blindatissime dal sindaco Luca Carizia il giorno della rielezione. Al suo posto, in quota Fratelli d’Italia, rimane il vicesindaco Annalisa Mierla dopo la valanga di preferenze ottenute (623 che le hanno garantito la corona di donna più votata in assoluto alle amministrative umbertidesi). Come anticipato nei giorni scorsi, a Mierla verrà assegnata la super delega alla ricostruzione post terremoto.
Per la Lega granitica è la conferma di Francesco Cenciarini, primo degli eletti del Carroccio con 207 voti personali. Andrea Villarini, dall’alto delle sue 185 preferenze ottenute in testa alla lista Umbertide per Carizia Sindaco, permane dov’è.
Da sbrogliare c’è ancora il nodo relativo agli ultimi due posti in giunta da assegnare che, obbligatoriamente, dovranno andare a una donna e a un uomo per rispettare la parità di genere all’interno dell’esecutivo locale. Di conseguenza, c’è da decidere anche il nome del prossimo presidente del Consiglio comunale.
Da quanto si apprende nei corridoi della politica umbertidese e perugina, Fratelli d’Italia desidererebbe tre caselle (due assessori – Mierla inclusa – e la presidenza del parlamentino cittadino). Dal canto loro, anche Umbria Civica e di Umbertide in Movimento non cedono e sperano, alla luce delle rivendicazioni espresse nell’ultima settimana, nell’assegnazione di un assessorato.
Al momento sono gli schemi presenti sul tavolo, con due nomi interscambiabili tra loro.
La prima: come assessore Fratelli d’Italia potrebbe proporre Lorenzo Cavedon (uomo più votato di FdI con 165 preferenze), la presidenza del Consiglio comunale andrebbe a Giovanna Monni (seconda donna con più preferenze tra le file dei meloniani) e il mondo civico indicherebbe una donna ancora in fase di individuazione.
Seconda ipotesi: in giunta entrerebbe Monni, Cavedon verrebbe proposto per lo scranno più alto dell’assemblea cittadina e come porta bandiera dei civici nell’esecutivo potrebbe venire nominato Luigino Orazi, in virtù anche di una accordo – perfettamente rispettato – in vista del ballottaggio. Occhio comunque a Umbertide in Movimento, che potrebbe avanzare il nome di Samuele Ventanni (primo uomo della lista con 50 preferenze).
In entrambi i frangenti, i “fucsia” del sindaco (seconda compagine più votata del centrodestra il 14 e 15 maggio, posizionatasi alle spalle di FdI e davanti alla Lega), oltre alla conferma di Villerini in giunta, si dovrebbero accontentare della presidenza di una delle tre commissioni consiliari.
La partita, quindi, si fa più complessa del previsto e il dipanamento della matassa è tutto nelle mani del tavolo regionale del centrodestra.
C’è anche un altro ruolo da assegnare, meno politico e più “tecnico”, ossia quello di amministratore unico della sola partecipata in cui il Comune di Umbertide ha la maggioranza assoluta, ovvero Multiservice. Altri incarichi sono quelli relativi alla governance (presidente e consiglio di amministrazione) degli Istituti di beneficienza riuniti. Per l’Istituto Clinico Tiberino (la ex Prosperius), la partita è stata chiusa il 27 aprile e bisognerà aspettare tre anni prima che ne venga rinnovato il cda.
CORRENTE ALLA RICERCA DEL SEGGIO PERDUTO
Chi spera invece nella riassegnazione del secondo seggio in Consiglio comunale è Corrente. La lista che ha visto come candidato sindaco Federico Rondoni, potrebbe giocare la partita del riconteggio dei voti per vedere scattare nuovamente il secondo seggio. La commissione centrale elettorale si è espressa in merito, la proclamazione degli eletti è avvenuta e i rondoniani, per una manciata di suffragi, saranno rappresentanti nell’assise solo dal loro leader. Dal movimento non si danno per vinti: «Saremo presenti in consiglio comunale con un consigliere, unico seggio assegnato a Corrente dalla commissione elettorale che ha svolto la sua regolare funzione di controllo dei verbali delle operazioni di voto – si legge nel comunicato – Da questi è risultata una discrepanza tra la comunicazione fatta in prima battuta dalle sezioni e quanto riportato nei verbali. Tale discrepanza, e il totale risultante dalle operazioni dell’ufficio centrale, fanno sì che il secondo seggio consiliare di Corrente non venga assegnato per appena quattro voti. Stiamo analizzando la situazione per raccogliere maggiori informazioni rispetto a questo tema e capire se c’è la possibilità di chiedere un riconteggio».