TERNI – «Anche la prossima estate l’area d’ingresso all’Anfiteatro Romano potrà essere utilizzata per eventi ed iniziative musicali e culturali sulla base del progetto presentato dalla cooperativa Le Macchine Celibi». Su proposta del vice sindaco e assessore alla cultura Riccardo Corridore la giunta comunale dice sì anche al bar, con gli obblighi per gli organizzatori. Dalla delibera approvata la mattina dell’8 giugno (la stagione del Baravai inizia il 9) sembra quasi che si sia voluto salfare il festival ma che una volta terminato qualcosa andrà “sistemato” (da parte del Comune). «La decisione è stata presa anche in considerazione – si legge nell’atto – dell’interesse dimostrato dai cittadini per le precedenti edizioni». Gli organizzatori potranno pertanto gestire il punto di ristoro con somministrazione di alimenti e bevande all’interno dell’area, garantendo il corretto funzionamento dei servizi igienici adiacenti l’Anfiteatro come da convenzione con il Comune di Terni. «Tutte le installazioni destinate alla somministrazione avranno carattere temporaneo e saranno legate strettamente al periodo di svolgimento della manifestazione». Finito il festival andranno rimosse, insomma. Palazzo Spada va a cento all’ora anche nella giornata di giovedì 8 giugno. Inizia fermando la fontana di piazza Tacito e portando i falchi in città per costringere i piccioni a scappare (saranno utilizzati i falchi ad alto e basso volo, con tre interventi settimanali per i prossimi due mesi), prosegue velocizzando i lavori di costruzione dei nuovi bagni alla Cascata della Marmore (l’inaugurazione sabato 10), mettendo in evidenza alcune criticità per quanto riguarda l’area concessa in gestione a Le Macchine Celibi. Ci si mette anche Elena Proietti (FdI) a dare una accelerata alla macchia pubblica. Con una interrogazione scritta chiede a sindaco e assessori competenti «se sia possibile allestire ulteriori manufatti nell’area archeologica dell’Anfiteatro Romano tenendo conto che l’articolo 6 comma b della parte III del Contratto in essere tra l’amministrazione comunale e la cooperativa Le Macchine Celibi recita testualmente “Il concessionario può attivare unservizio di ristorazione nell’area verde indicata nella planimetria per un ingombro massimo di 50 mq di cui al massimo 40 di somministrazione”» .

In sostanza, visto che si sta cercando il pelo nell’uovo, la Proietti dice: il Mibac sa che lì di manufatti ce ne sono tre? E poi: se la cooperativa Le Macchine Celibi ha rispettato le norme vigenti in materia di tutela dei beni culturali previsti dall’art. 21 del Decreto Legislativo n.42/2004 acquisendo specifica autorizzazione prima dell’installazione delle strutture; se tutti gli eventi sono stati regolarmente autorizzati dagli uffici preposti ( polizia locale per le licenze di pubblico spettacolo, commissione di vigilanza di pubblico spettacolo per i controlli e i sopralluoghi obbligatori per l’installazione del palco) e in generale tutte le autorizzazioni necessarie.

La consigliera comunale di Fratelli d’Italia interviene anche in merito alla vicenda dei bagni a servizio della Cascata delle Marmore: «Non capisco perchè l’attuale amministrazione comunale parli di revisione del cronoprogramma lasciando intendere di aver anticipato i tempi della consegna dei lavori. Rammento a tutti, conoscendo bene la questione posta e risolta dalla precedente amministrazione, che da contratto sono fissati per l’11 giugno, cioè fra tre giorni».