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«Ma, dico: lei è il sindaco»

Francesco Maria Ferranti (FI) ricorda a Bandecchi il suo ruolo di primo cittadino di Terni

TERNI – «Un sindaco, come detto in aula il 28 agosto, anche qualora venisse politicamente criticato o provocato, deve rispondere in modo adeguato ed essere un esempio per la città, per l ‘ istituzione che presiede e soprattutto per le giovani generazioni che non possono ricevere esempi del genere». Francesco Maria Ferranti, capogruppo di Forza Italia, lo dice all’indomani della seduta del consiglio in cui sono volati insulti e sono stati promessi “cartoni” ai vigili urbani.

 Forse la seduta più dolorosa perché ha visto un sindaco alzarsi dalla sua poltrona e dirigersi verso uno dei componenti dell’assise. Bloccato dai vigili, dal suo vice, da Francesco Filipponi (Pd), dalle urla di Elena Proietti (FdI). E tanto la seduta è proseguita fino a quando, il ritiro di tutti gli atti, non la ha fatta concludere  (alla 13,07) in anticipo rispetto alle previsioni. La notte precedente, in uno video, il sindaco Bandecchi aveva pronosticato un inizio (puntuale) alle 10 e fine alle 7 o le 8 di sera. Ma qualcosa non è andato secondo i piani. «La mia richiesta al sindaco è di lavorare ai problemi del territorio e operare in modo adeguato alle sedi istituzionali».  E al vice sindaco Corridore, Ferranti suggerisce: «Dai templari, tanto di moda in questo periodo come il drago di Komodo, bisognerebbe fare tesoro dei comportamenti corretti etici e rigorosi. Qui siamo difronte ad un vice sindaco che continuamente risponde alle garbate critiche politiche o alle proposte amministrative attraverso insulti sui social e attacchi personali anche arrivando a dire che lui domina politicamente, giuridicamente e professionalmente le minoranze e i partiti politici diversi dal suo , modi questi inaccettabili , ricordo al vice sindaco che lui forse domina solo nella diffusa inesperienza del suo partito». Poi un messaggio alla presidente Sara Francescangeli: «L’emergenza democratica deriva dalla gestione del consiglio comunale. E la massima assise cittadina deve operare nel rispetto del regolamento dello Statuto e del Tuel e deve garantire tutti i gruppi politici».  Invece, «la programmazione dei lavori sta avvenendo solo ad appannaggio delle esigenze della maggioranza e con presunte fantasiose urgenze che in realtà non esistono».  L’ultima convocazione della presidente, Sara Francescangeli, non ha scontato il parere e l’ approfondimento nelle sedi imposte dal regolamento, ovvero la conferenza dei capigruppo e l’ ufficio di presidenza . «Ad oggi l’ ufficio di presidenza non è mai stato riunito quando andrebbe fatto almeno 2 volte al mese – art 23 comma 3 – e la conferenza dei capigruppo almeno 1 volta al mese cosa che in 3 mesi è avvenuta una sola volta . Inoltre la democrazia si garantisce attraverso il confronto democratico all’ interno dell’ assemblea elettiva, massima espressione democratica in città che, però,  deve riunirsi per garantire il confronto democratico». Invece si è riunito solo tre volte. Una al mese, di media.  « L’ assenza di convocazioni in numero congruo dell’ assemblea non garantisce un corretto svolgimento delle attività democratiche e in tal senso va ricordato come lo scorso consiglio comunale si riunisse almeno tre volte al mese anche durante l’ emergenza sanitaria da Covid attraverso le sedute in modalità telematica».

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