in ,

Biodinamica, stregoneria o agroecologia? Ecco il nuovo libro di Stefano Masini

Introduzione di Carlo Petrini, ideatore di SlowFood e diversi interventi di esperti del settore tra i quali Erik Baars e Adriano Zago

di Diego Diomedi

“Biodinamica, stregoneria o agroecologia?”, è questo il titolo del nuovo libro curato da Stefano Masini con introduzione di Carlo Petrini, ideatore di SlowFood, uno dei movimenti alimentari più importanti al mondo.

Da molti anni la biodinamica divide e non poco il campo alimentare. Per alcuni, come poi spiega bene il titolo si tratta solo di stregoneria. Per altri invece è un vero e proprio modello agricolo, o meglio di vita. Chi produce in biodinamica coinvolge la propria vita nell’attività agricola rendendo la coltura parte integrante della sua anima. Questo però esternamente è difficile da percepire e non si sa mai quando è realtà oppure una mossa di marketing per vedere prodotti apparentemente poco buoni che con un piacevole storytelling diventano magicamente buoni. Un’altra parentesi d’aprire è quella che riguarda il concetto di “naturale” (qui è strano discuterne ed il dibattito infuoca molto le parti) cosa difficile da capire poiché l’agricoltura è un qualcosa che fa l’uomo. Pensate al vino naturale e chiediamoci, esiste il vino in natura? Oppure serve l’uomo?

Il libro è composto da una premessa iniziale di Stefano Masini e Carlo Petrini con introduzione che segue dello stesso Petrini.
Tema che ricorre e naturalmente di notevole importanza è quello che nelle primissime righe viene definito “L’impegno ad affrontare i problemi legati al clima e alla biodiversità e la ricerca volta a perseguire obiettivi di sviluppo sostenibile”. Tematiche che penso tutti noi condividiamo e che ogni azienda deve sentirsi in dovere di inseguire e rispettare.
Proseguiamo con l’intervento a capitolo uno di Francesco Sottile con l’approfondimento sull’agroecologia, passando poi al noto storico Piero Bevilacqua dove nel secondo capitolo cerca di ripercorrere le “origini e sviluppo dell’agricoltura biodinamica”. In questo capitolo si ripercorrere un po’ la storia della biodinamica, soprattutto partendo dal personaggio chiave di questa materia, cioè Rudolf Steiner. Chi era Steiner? Un filosofo e studioso delle opere di Goethe che reagisce all’agricoltura industriale. Non aveva basi scientifiche agrarie o ecologiche. Nelle sue lezioni tratta precetti arcaici ereditati da antiche tradizioni contadine e concezioni esoteriche di rapporti astrali. Insomma un qualcosa di complesso. Famose sono le sue lezioni di agricoltura, otto conferenze tenute nel 1924 in Polonia.
Dopo ottenute queste importante informazioni il libro prosegue con i contributi di Simone Vieri sulla sostenibilità agricola e prosecuzione della vita umana sulla terra, l’antropologo Marino Niola con il suo “Madreterna” ci porta a fondo nel concetto di terra, citando subito Nietzsche e la bellissima citazione di Junger: “ La terra è la nostra eterna madre e donna”.
Ma ancora interventi di Erik Baars, Adriano Zago, Sergio Maria Francardo e chiusura di Stefano Masini.
Un libro interessante che copra una assenza importante. Non un opera con il fine di convincere ma con la voglia di informare. Una piacevole lettura in questi giorni di settembre.

Ztl verso l’apertura, Confcommercio chiede una sperimentazione seria

carabinieri Città della Pieve

Controlli sulle strade: pioggia di denunce per guida in stato di ebbrezza