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Crollata in parte col terremoto, disposta la messa in sicurezza della vecchia stazione di Montecorona

Firmata l’ordinanza che prevede alcuni interventi per lo scalo ormai in disuso al fine di evitare crolli delle parti pericolanti lungo la ferrovia

AL.MIN.

UMBERTIDE (Perugia) – A marzo era stato uno dei simboli del terremoto. Per colpa delle scosse parte della sua struttura ultracentenaria è diventata macerie e si dovrà procedere alla sua messa in sicurezza. L’edificio interessato è la ex stazione di Montecorona, entrata in funzione nel 1886, da anni non più attrezzata per ospitare passeggeri e resa fatiscente dal tempo.

Le scosse del 9 marzo hanno provato a darle il colpo di grazia definitivo. Gran parte dello stabile (di proprietà della Regione), comunque, è rimasta in piedi. A differenza della porzione che si trova alla destra della ferrovia, la cui parte superiore è crollata.

Per la sistemazione della vecchia stazione – prontamente dichiarata inagibile subito dopo il sisma -, è stata emanata una nuova ordinanza sindacale, datata lunedì 18 settembre,  che tiene in considerazione i rilievi riportati nella scheda di valutazione redatta del Gruppo tecnico di supporto allargato (Gtsa in sigla, composto dai tecnici della Regione Umbria, della Soprintendenza dei beni culturali e dei vigili del fuoco) e protocollata lo scorso 10 maggio.

Il vecchio scalo ferroviario, come si legge nella relazione, è «parzialmente crollato a seguito degli eventi sismici del 9 marzo e successivi. La parte di edificio rimanente versa in precarie condizioni residue». La struttura, viene specificato nell’atto, è situato a lato della linea ferroviaria Perugia-Sansepolcro della ex Fcu e l’immobile risulta vincolato perché catalogato come bene culturale.

Al termine della relazione, il Gtsa ritiene necessario «al fine di rimuovere il pericolo di crolli anche parziali sulla linea ferroviaria», di procedere allo «smontaggio controllato, a cura dei vigili del fuoco, della parti pericolanti zona ferrovia, almeno fino al primo livello, con recupero e cernita di eventuali elementi architettonici di pregio».

Tutti gli interventi, come riportato nell’ordinanza, dovranno essere effettuati dalla Regione Umbria.

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