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Grifo, parla Giugliarelli: «Questa squadra ha già una identità forte. Puntiamo sulla quotidianità»

Il dirigente biancorosso fa il punto della situazione: «Sarà il campo a dettare i nostri obiettivi»

R.P.

PERUGIA – Mercato, sentenze, rosa, identità e futuro. E’ uno Jacopo Giugliarelli a tutto campo. Nel pomeriggio del 12 settembre, il dirigente del Perugia e probabile prossimo responsabile dell’area tecnica biancorossa, ha fatto il punto della situazione dopo due partite dell’inizio del campionato di serie C e a pochi giorni dalla fine della sessione di calciomercato.

«Appena arrivata la sentenza del consiglio di stato abbiamo dovuto adeguare la rosa alla Lega Pro – ha affermato Giugliarelli – E’ stato rispettato il limite dei 24 giocatori. Il mercato è stato influenzato da due aspetti principali, ovvero le regole del gioco e il cambio di sistema di gioco e identità che avevamo intenzione di apportare dall’inizio dell’anno. Siamo assolutamente soddisfatti di aver individuato in Federico Vazquez, così come degli attaccanti in rosa, l’ultimo elemento di mercato. Risponde alla perfezione alle caratteristiche che cercavamo».

Per Giugliarelli, bisogna puntare sempre in alto: «Non siamo soddisfatti del mercato. Chiunque ricopra il ruolo dirigente di una società sportiva e si ritiene soddisfatto al termine di qualsiasi sessione di mercato, penso che abbia un animo del perdente».  

La quotidianità al cento del lavoro: «Per chi lavora nel Perugia Calcio – ha proseguito il dirigente – l’ambizione è quella di realizzazione il massimo. Non mi piace mettere obiettivo di campo perché ritengo si fallace. E’ doveroso andare incontro alla quotidianità. Sarà il campo a dire quale sarà il nostro obiettivo. Ho grande fiducia dei ragazzi che sono all’interno del nostro percorso, di quelli che vengono dal settore giovanile e di quelli che vengono da altre realtà».

Da Giugliarelli è arrivato anche «un plauso a mister Baldini e a tutto allo staff tecnico, che fino a oggi hanno navigato in un mare tempestoso. Il loro è uno dei ruoli più difficili perché le dinamiche, purtroppo anche del mercato, non tengono conto della qualità del lavoro che uno staff tecnico mette in atto. A oggi non c’è da essere soddisfatti. Il nostro obiettivo è quello di spostare l’asticella sempre più su».

E sulla lunga estate dei ricorsi ha detto: «Quello che ha vissuto il Perugia Calcio come società, dal presidente fino all’ultimo dei magazzinieri, è qualcosa di anomalo che non esiste nel mondo del calcio. In tutto questo dico che la squadra e lo staff hanno qualcosa di straordinario che è la base da cui partire. Abbiamo un gruppo straordinario».

Per Giugliarelli il gruppo è già solido e l’identità della squadra forte: «Nasce tutto dalla volontà del presidente di volere Francesco Baldini come allenatore e dall’idea di gioco che vogliamo portare avanti. Ho vissuto da perugino, da amante del calcio e da tifoso tutto l’excursus della nostra storia calcistica. Quando vai a ripescare nel vissuto delle persone, dal punto di vista dell’identità di gioco, qualcosa che la gente si aspetta e conosce e che per la società rappresenta qualcosa di vincente, è normale che vai a scuotere l’animo delle persone. Basta rispettare la storia di questa società e l’identità che è sempre stata cercata negli anni».

Dal dirigente biancorosso è arrivata pure una riflessione sulla contestazione della Nord alla società nel corso della partita col Pescara: «Non possiamo far finta che la contestazione non ci sia stata. Il risultato sportivo influenza molto le situazioni. A Perugia sono passati giocatori che ora sono in Nazionale ed è stato fatto un numero importante di playoff. Siamo la squadra che ha dato più giocatori dalla serie B alla serie A.  Potrei andare avanti per molto, ma qualsiasi dirigente, compreso il presidente, ha i propri demeriti quando il risultato sportivo è anche vero che dal punto di vista dell’investimento strutturale e di tutto il resto, rappresenti un punto importantissimo per il bene fatto in questi dieci anni di presidenza».

Quindi, ha aggiunto: «Non mi sento di criticare i tifosi. Hanno tutto il diritto di manifestare il proprio disappunto e non giudico le modalità. Da tifoso, nel momento in cui portato in atto un atto come quello del lancio dei fumogeni, se da un punto di vista sportivo e non morale arreco o no un danno alla squadra nel momento in cui viene eseguito. C’è il rischio della sospensione della partita e della chiusura della curva. I nostri tifosi sono determinanti. Se chiudo la curva è un problema».

Infine, Giugliarelli ha fatto chiarezza sul futuro di Kouan: «Abbiamo parlato individualmente con Christian. E’ in gruppo e per noi rappresenta un elemento importante. Ha dato tanto a questa maglia e la società e la città hanno dato a lui. Non lo perdiamo a cuor leggero. Vogliamo capire insieme a lui quale sarà la migliore soluzione».  

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