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Il teatro occasione di riflessione e confronto: parte la nuova stagione del Menotti di Spoleto

Taglio del nastro con “La locandiera” di Goldoni, la nuova produzione Tsu che vede alla regia il maestro Antonio Latella

foto di Gianluca Pantaleo
di Francesca Cecchini

SPOLETO (Perugia) – Nove spettacoli in scena per la stagione 2023/2024 del teatro nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto, presentata martedì 12 settembre alla presenza del sindaco Andrea Sisti, dell’assessore alla valorizzazione delle culture Danilo Chiodetti e di Nino Marino, direttore del Teatro stabile dell’Umbria.

«La nuova Stagione del Teatro nuovo Gian Carlo Menotti – ha detto il primo cittadino – offre una chiave di lettura fortemente attuale per le caratteristiche della nostra terra: il connubio tra la cultura e la natura. In quest’ottica, il parallelo proposto dal direttore Nino Marino tra le reti e le connessioni esistenti tra gli alberi e le molte ramificazioni artistiche che, in ambito teatrale, fanno dell’Umbria un luogo d’elezione per produzioni e spettacoli, coglie l’essenza di queste proposte,
perché invita ogni anno il pubblico a interrogarsi sul valore e sul ruolo della cultura, a vivere attivamente il teatro concependolo come occasione di riflessione e confronto, a decriptare i cambiamenti sociali del nostro tempo anche attraverso la capacità interpretativa di grandi autori e attori e attrici talentuosi».

«La passione per il teatro, la costante presenza di pubblico agli spettacoli, la storia stessa della nostra città, sono tutti elementi che hanno contribuito nel tempo a definire l’anima di Spoleto, la sua propensione ad essere palcoscenico per le arti – ha commentato l’assessore alla valorizzazione delle culture Danilo Chiodetti – I nove appuntamenti che ci accompagneranno dal 15 ottobre 2023 al 16 marzo 2024 sono la sintesi di un lavoro di produzione e ricerca che, anche quest’anno, il Tsu ha condotto con la consueta maestria e attenzione, presentando al pubblico una proposta in grado di tenere insieme scrittori come Carlo Goldoni e Luigi Pirandello, con autori, registi, attori e attrici contemporanei come Ascanio Celestini, Stefano Massini, Drusilla Foer, Ottavia Piccolo, Angela Finocchiaro, Stefano Fresi, Antonio Latella e Sonia Bergamasco. Sono certo che anche questa volta assisteremo a una Stagione teatrale di grande interesse»

«Un invito a Spoleto per scoprire nuovi spettacoli di teatro e di danza, un programma di rilievo per una Stagione teatrale di inedite ed entusiasmanti visioni – le parole del direttore Marino – Si apre la Stagione nella città del Festival con la Prima mondiale della nuova produzione del Teatro stabile dell’Umbria: La locandiera di Goldoni, con una formazione che ha portato fortuna al pluripremiato spettacolo “Chi ha paura di Virginia Woolf?”. Ancora in scena Sonia Bergamasco e
Ludovico Fededegni accompagnati da un ricco cast d’attori. Spoleto torna a essere il primo palcoscenico per uno spettacolo che sarà poi applaudito nei più prestigiosi teatri italiani».

UNO SGUARDO AL PROGRAMMA

Si inizia domenica 15 ottobre alle 17 con il debutto in prima assoluta della nuova produzione Tsu “La locandiera” di Carlo Goldoni per la regia di Antonio Latella con Sonia Bergamasco nelle vesti di Mirandolina, Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo e Valentino Villa. «Una grande operazione civile e culturale – spiega il regista -un manifesto teatrale che dà inizio al teatro contemporaneo».
Venerdì 10 novembre alle 20.45 spazio ad Ascanio Celestini che presenta in anteprima il suo nuovo spettacolo “L’asino e il bue”, racconto dedicato a Francesco, il santo che scelse di servire i poveri e che a Greccio creò il primo presepe vivente. L’autore immagina la vita di Francesco nei giorni nostri, come il santo vivrebbe la povertà nell’Italia contemporanea: «Perché Francesco ci affascina ancora dopo otto secoli? E dove lo troveremmo oggi?».

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foto di Andrea Morgillo

Giovedì 30 novembre alle 20.45 sarà la volta di “Misery” di William Goldman, dal romanzo best seller di Stephen King e diretto da Filippo Dini, con Arianna Scommegna, Aldo Ottobrino e Carlo Orlando. «Misery è una grande opera sul potere magico della narrazione – spiega Dini – Un testo senza tempo in cui vengono indagati i meandri della mente umana che cerca le storie, le vuole, le brama, e che di fronte alla fonte di quelle storie non può far altro che innamorarsi e nutrirsi».
Giovedì 28 novembre alle 20.45 c’è “Cetra… una volta”, Stefano Fresi, Toni Fornari ed Emanuela Fresi, accompagnati dalla saxofonista e vocalist Cristiana Polegri, in uno strabiliante concerto-spettacolo per un tributo al quartetto più celebre del palcoscenico e della televisione italiana dagli anni ’40 agli anni ’80, il Quartetto Cetra.
Danza ad aprire il nuovo anno venerdì 12 gennaio alle 20.45 con Roberto Castello e il suo spettacolo “Inferno”, premio Ubu 2022 come miglior spettacolo di danza, una tragedia in forma di commedia, seducente, piacevole, coinvolgente, brillante e divertente, sull’invadenza dell’ego.

Angela Finocchiaro

Giovedì 25 gennaio alle 20.45 Angela Finocchiaro e Bruno Stori, diretti da Carlo Sciaccaluga, saliranno sul palco con “Il calamaro gigante”, spettacolo tratto dal romanzo omonimo di Fabio Genovesi. Un viaggio attraverso le avventure di donne e uomini che hanno il coraggio di credere nell’incredibile e abbracciare il mare e la vita come un’unica, strabiliante meraviglia.
“Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello arriverà in scena martedì 6 febbraio alle 20.45. Il regista Geppy Gleijeses si avvale del talento degli attori Milena Vukotic, Pino Micol e Gianluca Ferrato e di uno dei più importanti videoartist del mondo Michelangelo Bastiani e il risultato è un originale e sorprendente allestimento nato dall’intuizione del critico Giovanni Macchia: il cannocchiale rovesciato che consente di vedere le cose vicine da una distanza che ne evidenzia gli aspetti ironici e grotteschi.

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foto di Antonio Viscido

Con “Cosa nostra spiegata ai bambini” lunedì 4 marzo alle 20.45 Ottavia Piccolo e i solisti dell’Orchestra multietnica di Arezzo, diretti da Sandra Mangini, si confrontano con le parole di Stefano Massini, per dare forma a un teatro necessario e civile. «Lo spettacolo è la biografia poetica di Elda Pucci nell’anno in cui fu sindaco di Palermo. Era il 1983/1984, quello dell’ascesa dei Corleonesi a capo di cosa nostra – scrive nelle sue note la regista – In uno spazio narrativo e sonoro mutevole, denso di enigmi e apparizioni, Elda combatte contro l’ombra e il silenzio, senza riuscirci. Una storia talmente reale da far venire i brividi».
A chiudere il sipario sulla stagione il 16 marzo sarà Drusilla Foer con il suo nuovo spettacolo “Venere Nemica”. Ispirata alla favola di Apuleio Amore e Psiche, la pièce rilegge il mito in modo divertente e commovente, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del classico nella contemporaneità.

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