di Marco Brunacci
PERUGIA -«Ho parlato di dare un contributo alla mia città. E io ritengo che sia un dovere farlo. Non si parla di sindaci».
«La città è sdraiata, ha bisogno di tutto. Mi impressiona la china che sta prendendo Perugia. Qualcuno deve intervenire, svegliamoci».
«Se una coalizione ampia mi chiedesse di candidarmi a sindaco. No, sarebbe un onore e un orgoglio. Non dico che non sarei all’altezza, ma certo dovrei studiare e faticare tanto. Io vorrei piuttosto tornare ad allenare».
Conclude: «Magari ora leggerò: Cosmi rifiuta ogni incarico». E ride.
Su una cosa però è chiaro: «Rispetto al progetto con Riccini Ricci su Play time sport, ci sono diverse persone, con me, in grado di portarlo avanti».
Riflessioni finali:
1.Attenti quando riflette sul fatto che qualcuno potrebbe offrirgli la candidatura a sindaco, Cosmi non sembra così netto sul no alla candidatura.
2.La platea dello Zenith non era colma. E mancava diverso Pd. C’era il segretario regionale Bori, un fan del mister, ma anche un sorridente e disteso Paolo Belardi, da stasera sempre più candidato sindaco del centrosinistra in pectore, se il “pop-left” non sfonda (come sembrerebbe dalla riunione appena conclusa).





