di Marco Brunacci
TERNI – Nuovo ospedale di Terni, che succede adesso e perché ora lo si può davvero realizzare (in tempi non brevi, ma ragionevoli).
La delibera della giunta regionale stavolta indica una strada e costringe l’Ente e tutti gli interessati a percorrerla, con un cronoprogramma definito. È roba seria, dicono anche dall’opposizione, finora molto critica su interventi e modalità per Terni.
Tesei stanzia 116,5 milioni. Secondo le nuove stime per l’opera possono bastarne 280 in tutto.
Come si procede ora per trovare i finanziamenti che mancano da qui a qualche mese?
Tre strade.
1.Tesei si mette in proprio. Dopo aver stanziato i 116,5 mln, si accolla anche un mutuo per far partire l’opera, considerando che l’ospedale nuovo farà risparmiare l’ente rispetto alla vecchia struttura. Ma da qui possono venire non più di 30-40 milioni (tenendo presenti anche gli alti tassi di interesse di questo periodo).
2.Tesei si attacca al telefono e costringe il ministro Schillaci – già tante volte sentito in queste settimane – a cercare 120 milioni.
3.Tesei apre la strada per agevolare una proposta di project financing da parte di un privato. Il ragionamento: qui ci sono 116.5 milioni già pronti. Volendo si potrebbe anche conferire al privato il terreno di Colle Obito dove costruire (30-40 milioni?), il resto lo mettete voi.
3.Si chiede al Governo di far partire l’opera, ritenuta, da Schillaci stesso, indispensabile. Quindi basta stop and go.
Come? Percorrendo una di queste due strade:
a. Il ministro suggerisce all’Inail, che ha molti soldi e li deve investire, di finanziare l’opera come già fatto con Narni-Amelia.
Il problema è che la legge impone che l’Inail sia titolare dell’intera opera. Quindi si faccia carico dei 280 milioni. Inail ha le disponibilità per farlo ma la scelta deve essere politica, essendo la cifra rilevante.
Invece, per mettere su Terni solo i soldi mancanti, rispetto ai 116,5 mln stanziati dalla Regione, va modificata la legge. In entrambi i casi tempi medi o lunghi.
b) Schillaci si fa due conti e vede quanto può prendere per Terni dal fondo specifico ex art. 20. Servono (e si torna all’ipotesi 1) non meno di 120 milioni.
Conclusione: tutto questo serve per dire che l’iter per il nuovo ospedale di Terni è incardinato, che il Governo nazionale a questo punto deve parlare e prendersi responsabilità, e che però in pochi mesi si può trovare ragionevolmente la soluzione.
Non è più una illusione pensare che il prossimo novembre (2024) ci siano tutte le carte firmate e sottoscritte per far partire la “fabbrica” del nuovo Santa Maria.
Quanto ci vuole dopo per tirarlo su? Non meno di 6-7 anni, perché questi sono i tempi per opere cosi complesse. Ma farlo partire è un’impresa comunque “storica”.