in , ,

Regione/Ecco il “Progettone cambia-Umbria”, 210 milioni per 22 interventi decisivi. E la premier Meloni a dicembre viene a dare il via

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Dal nuovo Centro Fiere al Polo scientifico di Pentima, dal secondo Terminal dell’aeroporto alla bretella per l’acciaio, dal polo chimico ternano all’ex Turreno e al Brt perugino. Tesei accetta la sfida. Tutti i lavori entro il 2027

di Marco Brunacci

PERUGIA – Un Progettone “cambia-Umbria”? In realtà sono 22 progetti per 210 milioni (l’elenco dettagliato è già stato pubblicato da Umbria7).
Dite che si tratta di pie intenzioni, di un innocuo catalogo dei sogni? No, semmai l’obiezione lasciata agli oppositori è un’altra: la Regione, che ha promosso direttamente tutti e 22 i progetti, si mette dentro il rigido meccanismo dei cronoprogrammi europei, per cui è obbligata a stare dentro tempi e modi fissati dalla Ue e non può sbagliare.

Ma la Regione ritiene di avere tutte le carte in regola per fare, tra il 2024 e fine 2027 (data massima consentita), opere strategiche come il secondo terminal dell’aeroporto San Francesco l’ammodernamento del Centrofiere di Bastia o decisive per l’acciaio a Terni (come la bretella Staino-Prisciano) o che danno un nuovo volto a Terni (l’intervento sull’area del Polo scientifico a Pentima), o a Perugia (il finanziamento che mancava per la riqualificazione e il rilancio dell’ex cinema Turreno, così importante per il centro storico).
Che succede adesso, in pratica?
Intanto, entro pochi giorni, i 22 progetti che compongono il Progettone cambia-Umbria, andranno caricati sul sito del Ministero di Fitto, per intenderci, perché dovranno usufruire dei Fondi europei per lo sviluppo e la coesione.
Subito dopo il Mef darà un’occhiata e trasferirà i progetti a Bruxelles. In pochi giorni si mette in moto il meccanismo dei finanziamenti, complessivamente 210 milioni europei.
Per sottolineare l’importanza di questo avvenimento, Giorgia Meloni in persona verrà in Umbria e chiuderà con la sua firma la cerimonia ufficiale. Tra l’altro l’Umbria sarà tre le primissime regioni in Italia a usufruire di questi fondi e l’evento è atteso entro metà dicembre.
Questo per sottolineare l’importanza del lavoro svolto dalla presidente Tesei e dai suoi tecnici e anche per richiamare tutti i protagonisti umbri alle loro responsabilità.
Perché “cambia-Umbria” e perché non è solo una pomposa espressione verbale.
Perché il volto delle città e della regione, nel suo complesso, esce davvero modificato dagli interventi.

Prendiamo il CENTRO FIERE DI BASTIA: erano anni e anni che si attendeva un lavoro di riammodernamento che rendesse la struttura all’altezza dei (già ora, non molti) competitor nazionali. Stavolta succede per davvero e si apre la porta a un futuro molto ambizioso. Si può stare sui livelli di Parma, per dirne uno, e immaginare manifestazioni di quel respiro e oltre.
Abbiamo detto della BRETELLA STAINO-PRISCIANO. Significa che quello che la Regione poteva fare per il futuro dell’acciaio a Terni, in quanto a infrastrutture, lo ha fatto. Questo dice anche che l’Accordo di programma è a un passo e che l’Ast può partire con gli investimenti che la città si aspetta (tenendo presente che la Regione è in pressing sul Governo per gli indispensabili interventi sulla Orte-Civitavecchia).
Ancora uno: non è neanche il caso di insisterci più di tanto perché Umbria7 lo ha spiegato in ogni modo ma l’intervento che prevede il RADDOPPIO DEL TERMINAL DELL’AEROPORTO SAN FRANCESCO significa che si può passare dagli attuali 500 mila passeggeri, che sono già un record impensabile solo un paio di anni fa, al milione che indicava Ryanair e che era considerato una vera e proprio fantasia.
I 15 milioni per il POLO CHIMICO DI TERNI rappresentano, se si vuole, l’intervento più ovvio, ma può chiudere così un paio di decenni di allarmi, lamentazioni, incertezze, sbandamenti.
Vogliamo dire del Polo scientifico di PENTIMA? Nasce un punto di riferimento della didattica e della ricerca a Terni. Dopo ci vorrà una presenza dell’Università anche nel centro cittadino? Ci potrà pensare, a tempo e luogo, l’Ateneo, ma è chiaro che lo sviluppo dell’Università di Perugia d’ora in avanti si fa su due poli.

Il cinema ex TURRENO, con annessa Turrenetta, anni e anni di discussioni, porterà la casa del jazz in centro a Perugia insieme a una sala multimedia, adatta al digitale, che sarà un volàno (insieme al Mercato coperto-città del cioccolato) per tornare a fare dell’Acropoli l’identità della città. E i soldi per il BRT, il bus-tram, cambieranno i collegamenti con l’area urbana, e potranno far entrare anche il minimetrò in una strategia del trasporto pubblico, finalmente alternativo al vangelo della “sola auto” per gli spostamenti.
La complanare di ORVIETO impegnativa e decisiva (13 milioni) come pure il riuso dell’ex ospedale di San Florido a CITTÀ DI CASTELLO e c’è anche FOLIGNO, con l’Auditorium, nello schema.
Allora: questo Progettone cambia-Umbria con 22 teste metterà alla prova la capacità della Regione di rendere operative idee e interventi fermi da anni e anni. Nessuno deve sbagliare, perché in corsa certi finanziamenti possono essere persi.
L’Europa in questo caso non si mette a misurare le zucchine, come ha fatto con l’Accordo di programma di Arvedi, ma sarà un giudice severo su tempi e modi di esecuzione. Giustamente, stavolta. Quindi rimboccarsi le maniche, ma è una gran bella sfida e Tesei intende giocarsela nel modo migliore.

“Pagliacci all’uscita” al Secci

Rotonda Marinai d’Italia, si torna all’antico: il cordolo vola via