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Ast/Arvedi a Perugia (e non a Terni) rassicura: «Sappiamo che ci sono aspettative, speriamo di essere all’altezza». E dà un taglio alle strumentalizzazioni

POLE POLITIK di MARCO BRUNACCI | La visita “istituzionale” alla presidente Tesei e l’incontro con i sindacati per spiegare che si potrà parlare solo dopo il pronunciamento dell’Antitrust, che – come annunciato da Cityjournal – non ci sarà prima di gennaio-febbraio. Sperando che tanti in Umbria si diano ora una calmata

di Marco Brunacci

PERUGIA – Tutto confermato: il cavalier Arvedi voleva dare un taglio a insensate illazioni e strumentalizzazioni di ogni genere che in Umbria hanno provato a montare sulla cessione delle Acciaierie di Terni al suo gruppo e, scendendo a Perugia (ma non è andato a Terni – dove per altro si recò nel lontano Natale del 2019, quando iniziò la lunga marcia verso l’acquisizione – e anche questo ha un significato) ha rassicurato, riaffermando quel che si sapeva.

E come anticipato da Cityjournal l’unica notizia in più che poteva dare era che l’Antitrust europeo, il quale deve esprimere un giudizio tutt’altro che formale sull’operazione di acquisto, sta slittando. La riunione, che si immaginava potesse tenersi entro la fine dell’anno, si svolgerà non prima di gennaio – come si segnalava ieri – ma potrebbe finire a febbraio.
Fino a quel momento – ha detto con tutto il garbo istituzionale possibile il cavalier Arvedi, un brillante ultraottantenne saldamente al timone del suo gruppo- inutile aggiungere altre informazioni sull’operazione, il cui il closing è previsto non prima di maggio prossimo.
La presidente della giunta regionale, Tesei, che era il soggetto al quale si doveva “la cortesia istituzionale”, è stata informata delle prospettive di investimento, ma in maniera necessariamente generica.
L’Antitrust europeo potrebbe incidere sulla composizione della compagine societaria che acquisirà l’Ast e questo potrebbe cambiare la tempistica e anche certe prospettive.
A quel che si sa non si torna indietro sul magnetico, una produzione sciaguratamente lasciata cadere all’inizio degli anni Duemila con il placet del sindacato. E su alcune linee guida che vanno, come da indiscrezioni dei mesi passati, dagli investimenti green all’innovazione tecnologica. Con buone prospettive per l’occupazione.
L’incontro col sindacato, prima di un breve pranzo a La Rosetta, è stato «cordiale» secondo la nota sindacale. Vorrà dire che da parte sindacale si eviteranno certi toni incomprensibili e barricaderi di queste ultime settimane, pronti a riprendere il confronto quando ci saranno elementi nuovi?
Arvedi – al microfono di Pasquale Punzi – si è limitato a dire che conosce l’Umbria e che sa «che qui ci sono molte aspettative», quindi ha concluso: «Speriamo di essere all’altezza».
Certo qui si apre un capitolo fondamentale per Terni ma anche per tutto il futuro dell’economia umbra.

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