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Guerra nelle nomine in sanità: quanto pesano politica ed elezioni

Il cambio di passo non è così scontato

Ospedale di Terni
di Francesco Petrelli

TERNI – La Cgil stravince nell’elezione delle Rsu sia all’ospedale di Terni che in Asl2. La pandemia, l’assessore regionale, Luca Coletto e il sempre presente campanilismo tra Terni e Perugia. Due aziende ospedaliere e due Asl non proporzionalmente rappresentate con pro e contro e con oneri e onori. Tanto da dire e forse le nuove nomine che arriveranno dalla Presidente Tesei non potranno mai rappresentare il malcontento dei cittadini.

«Troppi cittadini ci raccontano il malcontento nell’entrare al Santa Maria di Terni, figlio minore di un Silvestrini dove sembra tutto funzionare solo all’apparenza, sicuramente più funzionale, nuovo e non decrepito nell’immagine che tutti vediamo a Terni». Durante la pandemia anche noi come giornalisti spesso abbiamo dovuto raccontare di ospedalizzati entrati negativi ed usciti positivi, mandati a casa in quanto l’ospedale non poteva trattenere soggetti con il Covid, è successo a Terni, Narni, Pantalla ed anche a Perugia, dove l’avrebbero preso?. Prestazioni non programmabili da Cup e interventi sospesi o addirittura rinviati a data da destinarsi costringendo le persone ad un obbligato turismo sanitario, perché? Le problematiche all’ospedale di Terni sono confrontate da solleciti continui del personale e da esposti al Tribunale del Malato, ma solo durante le elezioni per le Rsu sono uscite ridondanti con comunicati contro il Direttore generale Pasquale Chiarelli. È pronta per il dirigente una nuova nomina al sociale in Regione, ma se ha sbagliato in maniera così netta perché un nuovo incarico? In secondo ordine perché l’ospedale di Terni dovrebbe essere finanziato da un project financing e non da finanziamenti pubblici come è successo a Perugia?

Solo dai rumors, De Fino è in pole position per la direzione dell’ospedale nonostante un rischio concreto del commissariamento dell’Usl2, troppe domande sono in serbo ma gli utenti  e siamo anche noi ben consapevoli che i disservizi continuano ad aumentare. Liste d’attesa e interventi rimandanti di continuo, di sicuro la Cgil vincitrice delle elezioni delle Rsu tout court non avrà la bacchetta magica. «Se il pesce puzza dalla testa forse sarebbe il caso di iniziare da chi ha generato un disastro generale». 

cristiana pegoraro

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