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Terni e la lite “anatomica”, la verità del presidente Ferranti

La discussione in consiglio comunale con Fiorini e la città divisa. «Ma come non ho tirato fuori il cartellino rosso?»

TERNI – «Non ha la parola. Io non gliela do, se l’è presa già quattro volte. Quindi è ammonito formalmente». Il finimondo in diretta YouTube. Il finimondo prima di mettersi a tavola in famiglia. Il finimondo visto e rivisto da tanta gente che, incredula, si è andata a riguardare il video più volte.

Ma ogni volta finiva allo stesso modo, a colpi di anatomia da parte di Emanuele Fiorini. Non foss’altro perché il video era sempre lo stesso. E dunque, rivedendolo anche cento volte il risultato non cambiava. Lo stesso presidente del consiglio Ferranti, al quale era rivolto “l’invito” è andato a riguardarselo. E s’è detto: «Ma come non ho tirato fuori il cartellino rosso». Manifestando stupore per essersi avvalso solo del giallo.
«In aula era appena stata approvata la richiesta formulata dal consigliere Maggiora di rinviare in commissione una relazione già votata all’unanimità, e questo ha generato il nervosismo di Fiorini – spiega Ferranti -. Ma in aula, e a mio avviso anche fuori dall’aula, il comportamento deve essere civile. Neanche allo stadio si sentono certe cose». «E quindi neanche se si decide di riportare in commissione Controllo e garanzia una relazione inerente al bando per la progettazione del nuovo Teatro Verdi approvata a marzo, si dicono quelle cose», è la conclusione.
Ma la città è divisa nonostante i toni “osceni” di Fiorini. «La vera oscenità – ha sottolineato Alessandro Gentiletti (Senso civico) – l’ha compiuta la maggioranza che si è prestata ad eseguire gli ordini di scuderia della giunta, facendo inversione su una relazione già condivisa che riguarda il teatro di Terni».

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