di Sebastiano Pasero
TERNI – Se ne è andato all’alba, in ospedale, senza rumore, lui che per una vita non aveva rinunciato a parlare e sognare. Nonostante la ferocia della vita che lo aveva colpito con durezza ma non lo aveva affondato.
Giampiero Raspetti, 80 anni, è stato per tanto tempo un docente e un cittadino appassionato.
A scuola, al Tacito di Terni, ci metteva l’anima. Lo accusavano di insegnare poco le formule e di fare filosofia della matematica.
Lui ha parlato per anni di Galileo e di Giordano Bruno, della ricerca dell’infinito, dell’infinito che ognuno di noi, più o meno consapevolmente, custodisce.
Lui si è fatto carico di alunni e alunne definiti problematici. “Domani andiamo a funghi così parliamo”, e lui parlava per ore e più che funghi cercava il filo per sé e per gli altri.
La vita, proprio negli anni più brillanti dell’insegnamento, lo aveva colpito duramente e qualche anno dopo gli ha chiesto anche altro.
«Non alzo le mani», diceva. Anzi, con la pensione, si era buttato ancora con più forza nell’impegno civico. Una associazione, una rivista La Pagina, mille iniziative, per dire che Terni ha diritto a sognare, che le visioni sono il sale della vita e della città, per dire che occorre guardare al futuro, che occorre costruire il futuro. Il professore che non si è mai arreso, la città che non si arrende e che chiede a se stessa, che pretende da se stessa qualità.
Grazie Prof, grazie per tutte le provocazioni, per tutti i sogni condivisi, per non aver mai alzato le mani.
I funerali di Giampiero Raspetti si terranno sabato 29 ottobre alle 15 nella chiesa San Cristoforo di Terni.
«Hai sempre accolto a braccia aperte chiunque volesse bene a questa città – ha ricordato il consigliere comunale Alessandro Gentiletti – mettendo a disposizione tutto te stesso. Hai dato tanto a Terni, con passione e generosità. Grazie per tutto quello che hai fatto e soprattutto per come lo hai fatto, con schiettezza, senza ipocrisie e con l’autorevolezza e il carattere degli uomini liberi, che non devono dimostrare niente a nessuno. Sei anni fa ci apristi le porte de La Pagina quando insieme ad altre ragazze e ragazzi fondammo Terni Valley. È stata la casa dove ci siamo potuti incontrare, discutere e crescere insieme. Sei stato instancabile nel darti da fare e non rassegnarti al declino di questa città, vedendo in lei tutte le potenzialità inespresse e lavorando a tanti progetti per realizzarle. Sarà difficile portare avanti il tuo impegno e far fiorire tutto quello che hai seminato, ma abbiamo il dovere di farlo, perché la tua voce continuerà a spronarci sempre».
«Un uomo che ha dato tantissimo a Terni e a tutta la provincia – ha dichiarato Laura Pernazza, presidente della Provincia di Terni – grazie al suo incessante impegno nella cultura e nel sociale”, dice la presidente. “Lo conoscevo personalmente e verso di lui nutrivo una grandissima stima – aggiunge – lo avevo incontrato recentemente in Provincia ascoltando con attenzione i suoi progetti per Terni e il territorio. La sua scomparsa ci priva di una personalità viva e brillante e di un supporto e uno stimolo continuo per la città e per il territorio provinciale».