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Terni, Bandecchi si presenta: «Confermo la mia candidatura. La Regione ha sbagliato sul progetto stadio-clinica»

Diversi i temi toccati nella conferenza stampa del coordinatore nazionale di Alternativa Popolare: «Non voglio fare il sindaco con l’operazione simpatia, ma uscire dalla comfort zone. Ho votato Fratelli d’Italia ma sono un liberale puro»

TERNI – “Con Bandecchi per Terni”. Questo il messaggio con cui il fondatore dell’università Niccolò Cusano, presidente della Ternana e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, ha lanciato la sua candidatura a sindaco per le prossime elezioni comunali a Terni. Alle 10.30, Bandecchi varca la soglia di una sala congressi dell’hotel Garden gremita, e quando tutti si aspettano il primo discorso del candidato sindaco, il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare rovescia la situazione: «So che molti aspetteranno dichiarazioni serie, ma oggi vorrei iniziare in maniera diversa, ovvero dalle domande dei giornalisti per non toccare temi solo a me cari. Un imprenditore che oggi è cittadino onorario di Terni». Inizia la raffica di domande: «Si candiderà a sindaco? Si».

Domanda a cui segue il ragionamento sul suo posizionamento a livello politico: «Sono amico di Berlusocni ma non della Ronzulli. Forza Italia oggi è un partito finito e il Ppe non ha un suo punto di riferimento. Ho votato Fratelli d’Italia, forse un po’ troppo a destra. Centrodestra e destrocentrico sono due parole distinte. Sono un giolittiano e liberale puro. Calenda non mi ha candidato perché sono fascista, confondendo i paracadutisti con i fascisti. La democrazia è finita quando sono finite le correnti. Non voglio i partiti dei grandi leader».

Passaggio, poi, sul video fatto sabato sera in cui Bandecchi critica le poche presenze al “Liberati” e la negatività sentita a Terni, che tanto scalpore ha suscitato in città «Video fatto da tifoso che vuole vincere. Mi dicono che i tifosi allo stadio sono tanti, ma non sono mai troppi, perché per una questione di struttura dobbiamo essere dodicimila per avere lo stesso effetto di quattromila negli altri stadi. Sulla negatività, è una situazione entrata nelle ossa a tutti gli italiani eccetto i milanesi. A Roma, nella mia università già sette anni fa veniva adornata a Natale mentre il resto della città risparmiava. La parola d’ordine è diventata miseria».

Sul programma elettorale di massima per Terni, Bandecchi taglia corto: «La domanda l’avete fatta anche agli altri candidati negli ultimi 32 anni?. Latini è uno dei pochi che ha cercato di sanare questa città. Riportare lavoro, economia, benessere, industria, sport. Questa settimana chiuderò l’operazione per il rilancio di Interpan. A Terni c’è un grande problema anche con gli stupefacenti. Ho un fratello morto per questo motivo, così come il compagno di una mia nipote, per cui sono molto sensibile a riguardo. Non c’è camposcuola, mancano le palestre. Per non far fare la fine delle piscine al PalaSport, io me ne sono preso carico con duecentomila euro investiti tra dipendenti e consulenze esterne. Non voglio fare il sindaco con operazione simpatia, li avete avuti per 32 anni. Voglio uscire dalla confort zone».

Giunge nel cuore della conferenza la domanda spinosa, ovvero quella relativa al progetto stadio-clinica. Bandecchi inizia la risposta con una risata ironica: «Mi sono candidato quando mi hanno detto di no, per cui niente conflitto d’interessi, al massimo in Regione. Il sindaco, mio amico, Latini ed Enrico Melasecche hanno dovuto subire diverse angherie. La nostra procedura era corretta e non è stata letta, ma c’è gente che continua a parlare delle 4 A. La Regione doveva darci un no dal punto di vista politico».

Domanda e risposta stavolta tra Bandecchi e Paolo Tagliavento, vicepresidente della Ternana: «Tagliavento, chi apre i parchi in città. «Noi, come Terni col Cuore». Spazio anche alla cultura, con la notizia lanciata da Bandecchi riguardo il fatto che «per rispetto di Terni non ho aperto una sede della mia università in città». Capitolo cultura: «Ho messo a disposizione duecentomila euro per Narni Sotterranea». Applauso della sala sulla questione teatro a Terni. Piccolo momento ironico: «In Rolls Royce non vengo più, una cosa atroce. Ho chiesto un favore a un vigile urbano, ci siamo mandati a quel paese a vicenda».

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