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Un bar, un caffè e una dichiarazione d’amore all’Italia: così Yafei porta la Stranieri sul tetto della Cina

La studentessa Unistrapg sul podio della gara di scrittura indetta dall’ambasciata italiana a Pechino. «Perugia è bellissima»

Di Arianna Sorrentino

PERUGIA – Un caffè e un bar di corso Vannucci: Yafei Jiang, cinese 21enne e studentessa all’Università per stranieri di Perugia, ha scritto la sua dichiarazione d’amore per l’Italia ispirata dalla tradizione italiana e dalla bellezza della città che l’ha accolta.

Il suo componimento ha vinto il secondo premio assoluto nella gara di scrittura indetta dall’ambasciata italiana a Pechino per tutte le Università della Cina. Un premio importante e che la fa primeggiare al di sopra tutti gli universitari della Cina che hanno partecipato al contest di scrittura creativa in italiano. Yafei racconta il Paese e le sue tipicità così differenti dal suo mondo: «Da noi in Cina bere il caffè è considerata una cosa fichissima, quindi appena arrivata a Perugia sono andata in un bar del corso, mi sono seduta e ne ordinato uno. Così facendo di giorno in giorno ho un po’ capito un aspetto importante del modo di vivere italiano: prendersi una pausa (da noi non si fa!), rallentare un momento, riflettere sulla propria giornata, scambiare due parole con qualcuno in modo informale, godersi le chiacchiere e i sorrisi della gente intorno… E quando ho saputo che tanti scrittori italiani scrivevano i loro romanzi nei bar ho deciso di comporre il mio tema davanti ad un caffè, come avrà fatto magari Claudio Magris a Triste o a Venezia». Due mesi e mezzo all’Università per Stranieri ma con alle spalle robusti studi d’italiano all’Università di Nanchino, ateneo, tra l’altro, con cui l’UniStraPg da tempo intrattiene rapporti fecondi di collaborazione. «Perugia è una città bellissima architettonicamente e i paesini intorno sono un viaggio nel tempo più che nello spazio; è un luogo a dimensione d’uomo con una grande offerta culturale; da noi non è così». Come Perugia, così importante è stata anche l’Università l’ha fatta sentire a casa: «All’Università è stato bellissimo: ero timidissima prima di arrivare, ma dopo poche settimane ho capito che l’ambiente di questo ateneo era qualcosa di speciale che dovevo sfruttare al massimo, e quindi mi sono aperta. Dove altro trovare un posto dove c’è tutto il mondo? Un posto piccolo ma internazionale e perfetto per una ragazza della mia età? Qui ho scoperto che gli insegnanti italiani rispetto a quelli del mio paese hanno un livello di istruzione e di cultura altissimo; dai miei docenti di Nanchino ho imparato la disciplina, da quelli dell’Università per Stranieri il piacere di studiare». E ora l’obiettivo dopo questo importante traguardo è quello di insegnare l’italiano nel suo paese: «Mi impegnerò a diffonderlo in tutta la Cina, perché l’italiano è la lingua della bellezza e del saper vivere».

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