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L’Umbria dell’economia che cresce e non si ferma. Volti, storie e il premio di imprenditore dell’anno a Minelli

SPOTLIGHT DI MARCO BRUNACCI | Al Gala di Pace-Acacia group, in una location d’eccezione (il Csi del gruppo Arvedi), il defilé delle imprese che «tante soddisfazioni danno all’Umbria» (Tesei)

Minelli e Tesei
di Marco Brunacci

Prima il Challenge, poi i riconoscimenti agli imprenditori per quello che hanno fatto nell’anno appena concluso. Francesco Pace, col suo Acacia group, ha fatto poco meno di un miracolo in una realtà così poco omogenea, ad alto tasso di individualismo, così restia a fare rete, che è quella delle imprese in Umbria: ha fatto correre nelle vene un medesimo “spirito”, un sentire comune, ha fatto intravedere obiettivi condivisi di crescita, dentro un progetto all’avanguardia di sostenibilità e innovazione.

Ed ecco così che, plasticamente, nel Galà, voluto e fatto crescere con la cura e l’affetto che si dedica a un figlio, da Pace, trovano un volto e tante storie le imprese che stanno, perfino a sorpresa, tenendo l’Umbria in cima alle classifiche economiche degli ultimi due anni almeno, con performance da tessuto produttivo vivo, reattivo, flessibile, magari colpito dalla congiuntura ma mai vinto, capace di resistenza alla crisi, recuperi e affondo che non ti aspetti.
La presidente della Regione, Donatella Tesei, lo ha detto, mostrando una soddisfazione davvero non di maniera: «Quando vedo certi risultati, anche in giornate impegnative e magari anche storte, riprendo slancio e vigore. I numeri dell’economia umbra, il Pil, l’occupazione, il valore aggiunto, il tasso di crescita, l’incremento di reddito disponibile delle famiglie, sono il motivo per cui ho voglia ancora di andare avanti. E le imprese, che abbiamo voluto mettere al centro della nostra azione di governo, stanno ripagando i nostri sforzi». 
E non a caso, intorno a questa festa delle imprese c’era il top delle istituzioni umbre, insieme a Tesei, anche le due presidenti di Provincia di Perugia e Terni, Proietti e Pernazza, il sindaco di Perugia Romizi, in una location che più adatta non si poteva: una tensostruttura all’interno del Centro siderurgico industriale del gruppo Arvedi, a Colombella: l’acciaio come solido riferimento e come potenziale motore di sviluppo dell’Umbria, speranza di nuovi traguardi che ora possono essere raggiunti. E anche un ponte tra Perugia e Terni: c’era infatti presente anche una rappresentanza, guidata dal presidente Luigi Carlini, della Fondazione Carit, tra le realtà più vivaci e vicine alle esigenze del territorio.
In conclusione, la scelta di premiare Matteo Minelli, giovane gualdese, un anno di successi con fatturati stellari per la piccola Umbria alla guida di Ecosuntek e Flea, come imprenditore dell’anno, da sola è una narrazione: l’impresa che accetta le sfide, che non si arrende di fronte alle difficoltà, che moltiplica gli sforzi, finché non aggancia, rinnovandosi, progetti e mercati vincenti, coniuga saggezza e determinazione, e sa proporsi come modello di produttività, flessibilità e di sviluppo.

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