Francesca Cecchini
Commedie, un tocco di ironia, un intreccio di musica e danza, monologhi e un ritorno al vaudeville per la settimana di spettacoli in scena nei teatri umbri tra Città della Pieve, Gualdo Tadino, Gubbio, Marsciano, Narni, Perugia, Solomeo, Spoleto, Terni
Martedì 10 e mercoledì 11 gennaio alle 20.45 al teatro Sergio Secci di Terni “Nota stonata” di Didier Caron, con Giuseppe Pambieri, Carlo Greco, regia di Moni Ovadia.
“La pièce di Didier Caron, “La Nota Stonata” è, a mio parere, un testo teatrale deflagrante – le parole di Ovadia – Dopo poche folgoranti quanto semplici battute di dialogo mi sono sentito agguantare per l’anima e il basso ventre e quella sensazione non mi ha mollato più fino alla parola fine».
Siamo nei primi anni Novanta, l’azione si svolge alla Filarmonica di Ginevra, nel camerino del direttore d’orchestra di fama internazionale Hans Peter Miller. Alla fine di uno dei suoi concerti, Miller, viene importunato più volte da uno spettatore invadente, Léon Dinkel, che si presenta come un grande ammiratore del maestro, venuto appositamente dal Belgio per applaudirlo. Più il colloquio fra i due si prolunga più il comportamento di questo visitatore diventa strano e oppressivo. Chi é dunque questo inquietante Signor Dinkel? Ma soprattutto cosa vuole realmente dal direttore Miller?
Prevendite al botteghino telefonico regionale Tsu: 075 57542222 (dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20).

Mercoledì 11 gennaio alle 21 al teatro Giuseppe Manini di Narni “Una relazione per un’Accademia” di Franz Kafka, con Tommaso Ragno.
Si chiama Pietro il Rosso la scimmia a cui Kafka dà voce nel 1917 con un racconto breve pubblicato su una rivista. Pietro viene catturato mentre è con il suo branco, lo feriscono due pallottole, una in modo non grave al volto, ma che gli darà il soprannome di “il rosso”, l’altra all’anca, che lo rende zoppo. Dopo la prigionia, in una cassa mentre raggiunge l’Europa su una nave, Pietro capisce: può imitare molto bene gli uomini, può in questo modo garantirsi la libertà, o meglio, una forma di libertà, che lo porterà nei teatri ad esibirsi. Dopo quasi cinque anni, gli antropologi che lo invitano all’accademia per ascoltare la sua storia, trovano davanti a loro una scimmia-uomo calma, riflessiva, ironica, che racconta il suo percorso con una vena di malinconia, rabbia ed accusa che percorre tutto il racconto.
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Mercoledì 11 gennaio alle 21 al teatro Don Bosco di Gualdo Tadino “Oylem goylem”, scritto e diretto da Moni Ovadia, con la Moni Ovadia Stage Orchestra: Maurizio Dehò (violino), Giovanna Famulari (violoncello), Paolo Rocca (clarinetto), Albert Mihai (fisarmonica), Marian Serban (cymbalon).
In scena un esempio di come in uno spettacolo di centoventi minuti si possono fondere umorismo e tradizione, intelligenza colta e gusto popolare in una formula linguisticamente internazionale.
La lingua, la musica e la cultura Yiddish – quella inafferrabile commistione di tradizioni e dialetti ebraici dell’Europa orientale – sono al entro di questo spettacolo cult che Moni Ovadia dal 1993 porta in scena insieme alla sua orchestra. Una rappresentazione basata sul ritmo, sull’autoironia, sull’alternanza continua di toni e di registri linguistici. Una grande carrellata di umorismo e chiacchiere, battute fulminanti e citazioni dotte, scherzi e una musica che fa incontrare il canto liturgico con le sonorità zingare.
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Giovedì 12 gennaio alle 20.45 al teatro Concordia di Marsciano “Alexo” di e con Claudio Morici, produzione Teatro Metastasio di Prato.
In un periodo complicato della sua vita, Claudio decide di regalarsi un assistente vocale. Per risparmiare però, lo acquista da un cinese sottocasa. Si chiama Alexo, è un po’ diverso dai suoi colleghi di marca e fa un po’ come gli pare. Si addormenta, non risponde, si rifiuta di mettere musica che ritiene di basso livello. Solo quando Claudio gli chiede di contattare una ragazza Alexo diventa improvvisamente efficiente e riesce a conquistare subito il cuore della ragazza con messaggetti strategici e mirati. Ma per conto di Claudio, ovviamente. Tutto sembra andare per il meglio, se non fosse che Claudio si comporta in modo egoista e Alexo non si farà problemi a rubargli la fidanzata.
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Venerdì 13 gennaio alle 20.45 al teatro nuovo Gian Carlo Mentotti di Spoleto “Fiaba-foiba” di e con Arianna Porcelli Safonov, produzione compagnia Mismaonda.
«Una collana di racconti che indaga sulle fobie che ci accompagnano – spiega l’autrice – a volte per tutta la vita, a volte più dei parenti. Scritta per ridere e per pensare, sperando che nessuno abbia paura di ridere e di pensare. Fobia vuol dire paura e paura include nella propria radice l’indoeuropeo -pat che vuol dire percuotere, abbattere. Potremmo dire che le paure ci abbattono e che veniamo giornalmente percossi dalla fobia. Non è un buon inizio per un monologo comico. La risata però è il linguaggio che serve per entrare dentro ad uno degli argomenti più attuali, impegnativi e meno discussi di questo momento storico: la paura come timone sociale. (…) Dai serpenti, ai ragni, all’aereo, alle malattie veneree, dalla pandemia alla socialità: la paura pilota l’evoluzione umana e non va affatto bene».
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Venerdì 13 gennaio alle 21 al teatro Cucinelli di Solomeo “Il delitto di via dell’Orsina” di Eugène-Marin Labiche, con Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Susanna Marcomeni e con Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella, Luca Cesa-Bianch, adattamento e regia Andrée Ruth Shammah.
Una commedia nera, una macchina fatta di trovate, energia, divertimento. L’opera è uno degli atti unici più conosciuti di Labiche, padre nobile del vaudeville: due uomini, un ricco nobile ed elegante (Massimo Dapporto) e un proletario rozzo e volgare (Antonello Fassari), si risvegliano nello stesso letto, hanno le mani sporche, le tasche piene di carbone e non ricordano nulla di quanto accaduto la notte precedente. Quando dal giornale apprendono della morte di una giovane carbonaia si convincono di essere stati loro a commettere l’omicidio. Per i due protagonisti, disposti a tutto pur di sfuggire alla colpa e mantenere le apparenze, non resta che far sparire ogni prova. Un’opera brillante che la stessa Shammah definisce come «una riflessione sull’insensatezza e l’assurdità della vita».
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Sabato 14 gennaio alle 21 al teatro degli Illuminati di Città di Castello seconda edizione per “Musica per la vita”, evento con finalità benefiche organizzato da Federico Galizi e Matteo Manfucci in onore dell’associazione Comitato per la vita Daniele Chianelli, onlus per la ricerca e la cura delle leucemie, tumori e linfomi di adulti e bambini.
Il ricavato del concerto sarà devoluto interamente all’ampliamento del residence, che sta prendendo sempre più vita. Con Matteo Manfucci (tenore), Giovanna Pazzaglia (mezzosoprano), Matteo Burani (fisarmonica e pianoforte), Michele Briganti (pianoforte, chitarra e voce), Katarina Polchi (pianoforte).Presenta Lucia Zappalorto.
Prevendite: 338 4148422

Sabato 14 gennaio alle 21 al teatro degli Avvaloranti di Città della Pieve “Play house”, di Martin Crimp, con Francesco Montanari, anche in veste di regista, con la collaborazione di Davide Sacco, produzione Narni Città Teatro.
Un uomo e una donna. L’amore, la noia, la famiglia, il sesso, i battibecchi, il rancore. In tredici quadri Katrina e Simon esplorano piccoli momenti di quotidianità, affondano la lama nel loro rapporto, costruiscono e distruggono la relazione. Il mondo, fuori, è solo un’eco e, quando penetra nel loro appartamento, eccita e destabilizza. Ma chi sono veramente Katrina e Simon? Quale ruolo interpretano? Si sono veramente mai conosciuti?
Lo spettatore ha costantemente l’impressione di spiare dal buco della serratura nella stanza, asettica, in cui si consuma la vita di un uomo, drammaticamente esilarante, disperatamente sola.
Prevendite 075 5286651 – 075 5289555 – 353 4275107.

Sabato 14 gennaio alle 21 al teatro Giuseppe Manini di Narni “L’amico di tutti” di e con Paolo Camilli.
Cosa succederebbe se un giorno l’amico immaginario della nostra infanzia, quello a cui affidavamo la parte più vera e segreta di noi, venisse a cercarci e a vedere come siamo diventati? È da qui che prende spunto il monologo a più voci di Camilli, in cui trovano spazio personaggi simbolici ed estremi, tutti animati da una comicità surreale e satirica. Mostri che suscitano tenerezza, oggetti tutt’altro che inanimati, figure vivacissime che ci fanno ridere e un po’ ci agghiacciano. Lo spettacolo affronta temi come la polemica sul gender, l’intolleranza, la discriminazione sessuale, il razzismo e l’hate speech, ma lo fa con una chiave brillante e graffiante.
Prevendite al botteghino telefonico regionale Tsu: 075 57542222 (dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20).

Sabato 14 gennaio alle 21 al teatro Luca Ronconi di Gubbio “La morte e la fanciulla” di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, con Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas, Ludovica Messina.
In scena tre differenti “capolavori”. Uno musicale: il quartetto in re minore “La morte e la fanciulla” di Franz Schubert. Uno fisico: l’essere umano nell’eccellenza delle sue dinamiche. Uno spirituale-filosofico: il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi. Il pensiero della compagnia torna a posarsi sull’umano e ciò che lo definisce. La vita e la morte, l’inizio e la fine sono i miracoli della nostra esistenza. Questo transitare da una forma all’altra ha a che fare con l’arte coreutica, portatrice di un tale compito, è essa stessa un balenare di immagini che appaiono e scompaiono continuamente. Un esempio di scrittura musicale che aspira all’infinito e accompagna l’ascoltatore oltre un’idea razionale, verso l’ignoto e il trascendente.
Prevendite al botteghino telefonico regionale Tsu: 075 57542222 (dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20).

Sabato 14 gennaio alle 21 al teatro di Rebecca di Perugia doppio appuntamento con la stagione di improvvisazione teatrale “La commedia dell’arte” e “I colori della musica”.
I due spettacoli saranno il risultato di un Lab&Play ovvero due giorni di formazione specialistica di alto livello riservata a improvvisatori esperti, organizzata e promossa dall’associazione Voci e progetti.
“La Commedia dell’arte” del regista Fabio Mangolini punterà a far rivivere le atmosfere e le tecniche di questa primigenia forma di imprò, quella della commedia dell’arte appunto, con le sue straordinarie maschere, i lazzi, i personaggi di quest’arte nata in Italia nel 16esimo secolo. “I colori della musica” del regista Alessio Granato proporrà un viaggio in cui musica e canto creeranno un connubio perfetto portando in scena le dinamiche proprie del musical e della commedia musicale.
Prevendite sul sito Voci e progetti.

Sabato 14 e domenica 15 gennaio alle 17 al teatro Bertolt Brecht di Perugia “Becco di rame”, dall’omonimo libro di Alberto Briganti, vera storia di un’oca che nella lotta contro la volpe perde la parte superiore del becco rischiando di non poter sopravvivere. Il veterinario, dottor Briganti, ha un’intuizione geniale, crea una protesi di rame che permette all’oca di continuare a vivere una vita normale nonostante la disabilità acquisita.
Lo spettacolo inizia con il protagonista che, ancora pulcino, viene portato nella fattoria dove si svolgerà l’intera vicenda. Lì incontra gli altri personaggi: le galline brontolone dal cuore tenero; i maiali che diventano i suoi affettuosi genitori adottivi, la cicogna viaggiatrice che conosce il mondo.
La metafora del mondo animale ci aiuta ad affrontare con leggerezza e allo stesso tempo con profondità, temi importanti come quelli della diversità, della disabilità e dell’importanza di essere accolti, accettati e desiderati nonostante fisicità o abilità diverse. Una dolcissima storia a lieto fine, dedicata a tutti quelli che dopo una brutta avventura trovano la forza e il coraggio di innamorarsi di nuovo della vita. Produzione Teatro del Buratto.
Prevendite 075 5286651 – 075 5289555 – 353 4275107.

Sabato 14 gennaio alle 21.15 e domenica 15 gennaio alle 17.15 al teatro Franco Bicini di Perugia “Da Bach a Zero, dal classico al leggero” a cura del maestro Fausto Sportolari, regia di Mariella Chiarini, con la partecipazione di Fausto Sportolari (pianoforte), Salvatore Maffei (chitarra), Norberto Paolucci (chitarra, voce), Gianfranco Conti (basso), Giovanni Baldassarri (percussioni), Mariella Chiarini (voce).
Sul palco una serie di brani di autori classici quali Bach, Mozart, Brhams, Listz, Chopin, Bizet, intrecciati ad alcuni tra i più grandi successi della canzone italiana, cogliendone, l’assonanza, l’affinità, i richiami, la somiglianza.
Acquisto dei biglietti: 333 3879119 – 075 5736794

Domenica 15 gennaio alle 17 al Piccolo teatro degli Instabili di Assisi “Desiderava da sempre – Brevi storie” di e con Valerio Mieli, regista e sceneggiatore, autore dei film “Dieci Inverni” e “Ricordi?”. I racconti presentati in prima assoluta in questa lettura scenica sono tratti dalla raccolta “Desiderava da sempre” di Valerio Mieli (la Nave di Teseo) e arricchiti da una messa in scena di colori, immagini, luci e musiche.
In uno scompartimento vuoto una ragazza deve decidere che adulta diventare; dal benzinaio una donna si chiede se tornare indietro nella sua vita; in un giardino un anziano si dibatte con le sue fantasticherie mentre durante una festicciola un bambino cerca di sfuggire ai suoi incubi. Piccoli mondi, piccoli personaggi, piccole storie. Storie di occasioni mancate, occasioni colte, rimpianti, desideri, rimorsi, speranze. Storie di dubbi e di fantasie.
«Ho scritto questi racconti come si scattano delle fotografie; in giro per le città, in un unico gesto, traendo spunto da un passante, da un vicolo, da una voce, e
ricamandoci intorno una storia» scrive l’autore.
A seguire, alla Minigallery Contemporary Art di Assisi sarà inaugurata la Mostra fotografica “Desiderava da sempre” di Valerio Mieli, che rimarrà aperta fino al 5 febbraio 2023 (informazioni 333 2946260).
Prevendite: 075 816623 – 333 7853003

Domenica 15 gennaio alle 17.30 al teatro di Figura di Perugia “La storia di Prezzemolina” della compagnia Pupi di Stac, di Laura Poli, consigialta a partire dai 3 anni.
Un povero boscaiolo toscano e la moglie aspettano da tanti anni la nascita del primo figlio. Un nanetto magico, a cui hanno fatto del bene, predice loro l’imminente arrivo di una creatura. La donna ha la voglia del prezzemolo e il marito lo va a cogliere nell’orto di una casa disabitata. La strega, padrona dell’orto, è infuriata e pretende che la bimba si chiami Prezzemolina e che, a sei anni d’età, divenga sua serva. Aiutata dal nano Valentino la bambina supererà terribili prove. I malvagi saranno puniti e Prezzemolina tornerà sana e salva dai genitori.
Acquisto dei biglietti: 075 5725845