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Commercio, soffrono i centri storici: Perugia sta peggio di Terni

In dieci anni “spariti” 94 negozi nella Ztl di Perugia e 45 in quella di Terni. Merncaroni (Confcommercio): «Una minaccia per la vitalità»

PERUGIA – Si abbassano sempre più saracinesche nei centri storici dell’Umbria. Chiudono edicole e   librerie, aprono attività di servizi.  L’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio “Demografia d’impresa nelle città italiane” fotografa una situazione drammatica.

Rispetto al 2012 le imprese commerciali del centro storico di Perugia hanno avuto un crollo del 26,9 per cento,  mentre fuori del centro storico sono calate dell’11,5 per cento. Stesso trend a Terni: nel centro sono diminuite dell’11,6 , fuori dal centro del 14,8.  Altra storia per le attività ricettive e della ristorazione: nel centro storico di Perugia – nell’ultimo decennio – sono aumentate del 4,6 per cento e  fuori del centro sono diminuite del 2,6.  Nel centro di Terni sono fiorite del 3 per cento mentre più in periferia  il 6 per cento ha chiuso. «La doppia crisi pandemica ed energetica sembra avere enfatizzato i trend di riduzione della densità commerciale  già presenti prima di queste emergenze – spiega il presidente  di Confcommercio Umbria, Giorgio Mencaroni  – che è passata da 9 a 7,3 negozi per mille abitanti, con un calo del 20 per cento». «La modificazione e la riduzione dei livelli di servizio offerto dai negozi in sede fissa –  aggiunge Mencaroni – confina con il rischio di desertificazione commerciale delle nostre città, dove invece vanno richiamati, con politiche attive, famiglie e giovani. Questo tema chiama in causa veramente tutti: associazioni d’impresa come la nostra naturalmente, ma soprattutto i decisori pubblici e anche i cittadini».  La desertificazione commerciale non riguarda solo le imprese – fa presente, in sostanza Mencaroni – ma la società nel suo complesso perché significa meno servizi, vivibilità e sicurezza. «Affrontare il tema della rigenerazione urbana è ormai indifferibile» – sottolinea. E accelerare il processo con un utilizzo più ampio e selettivo dei fondi europei del Pnrr e il coinvolgimento delle parti sociali.

Questo tema importantissimo sarà al centro del convegno che Confcommercio Umbria organizza  martedì 7 marzo nella sala dei Notari di Perugia dal titolo: “Imprese Futuro Umbria: La forza delle Imprese per costruire insieme il futuro dell’Umbria”.

I DATI DI PERUGIA – Nel centro storico di Perugia si è passati da 274 imprese commerciali nel 2019 al 255 del 2022. In calo anche le attività fuori dal centro storico: 1.160 attività nel 2019, 1.107 nel 2022. Lieve calo nell’andamento delle attività turistico ricettive: nel centro storico bar, ristoranti e alberghi erano 229 nel 2019, 227 nel 2022. Fuori dal centro storico stesso trend: 575 imprese del comparto ricettività-ristorazione nel 2019, 562 nel 2022. 

I DATI DI TERNI – Nel centro storico di Terni le attività commerciali sono passate dalle 334 del 2019 alle 343 del 2022. Fuori dal centro storico i negozi erano 818 nel 2019, 805 nel 2022. Per quanto riguarda il settore dell’ospitalità si è passa ti da 154 imprese (bar ristoranti alberghi) nel 2019 e 146 nel 2022. Fuori del centro storico: 332 nel 2019 e 323 nel 2022.

Michela Sciurpa

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