TERNI – Davvero ultimo tango per il Pd di Terni. L’inizio della settimana, nella ricerca del candidato sindaco per le amministrative di maggio, vede un solo nome: Jose Maria Kenny, il professore dell’Università di Perugia, di origini argentine.
Il giro di telefonate di domenica non ha incrinato il muro dei no. Sauro Pellerucci, il patron di Pagine Sì, è irremovibile, così come Maria Grazia Proietti, la geriatra da sempre affezionata alla sinistra. Per la verità dal “call center” dei Dem ternani di telefonate ne sono partite anche altre, ma nessun “contratto” è stato firmato. Ha ribadito il suo no anche Giuseppe Croce, il professore universitario di economia. Qualcuno ha avuto l’ardire persino di telefonare a Luca Diotallevi, anche lui professore universitario, mai tenero con il Pd ternano, ma il rifiuto è stato ancora più duro. E’ tutto un no dunque per il Pd. La lista è chilometrica. Avevano già declinato: David Lazzari, Marina Sereni, Mauro Franceschini, Mino Lorusso, Sandro Corradi. Ai Dem dunque non resta che il professore di ingegneria dell’Università di Perugia, al momento l’unico che, pur non avendo detto sì, non ha rifiutato. Una vecchissima conoscenza dei democratici. Kenny è stato consigliere comunale trent’anni fa, quando era agli esordi della carriera universitaria, preferendo però concentrarsi sugli studi.
Il nome Kenny arriva da Paolo Raffaelli. L’ex sindaco pensa che Kenny possa essere la carta a sorpresa per sovvertire una partita che vede il Pd in grande difficoltà. Il professore, “born” in Argentina, è l’ultima speranza di ingaggiare un nome con un curriculum che abbia anche una valenza civica. Altrimenti si procederà a un nome strettamente di partito: il capogruppo Francesco Filipponi e il segretario comunale Pierluigi Spinelli scaldano i motori.
Sarà molto di partito la lista degli aspiranti consiglieri comunali che il Pd sta preparando e che con molta probabilità correrà insieme a quella di Senso Civico. Molto difficile che ci sia una terza lista, come ipotizzato alcuni mesi fa. La cabina di regia del partito è saldamente nelle mani del duo Raffaelli – Spinelli, che comunque non si perdono d’animo.