MARIA LUCE SCHILLACI
TERNI – E’ ufficiale: il centro sociale di Collescipoli, ultimo luogo di aggregazione e di ritrovo del borgo, chiude definitivamente. La data è settembre. Di fatto, venerdì scorso, nel corso dell’assemblea dei soci, è stata chiesta al privato affittuario della sede la rescissione del contratto di affitto perché per legge serve un preavviso di sei mesi.
«Se in questi sei mesi non accadrà nulla a nostro favore, chiudiamo». Le parole accorate e anche dense di emozione sono di Giorgio Silvestri, presidente del centro sociale di Collescipoli. «Abbiamo più volte lanciato l’allarme – rincara – chiesto aiuto, fatto appelli, ma sono tutti sordi». Il centro sociale di Collescipoli è ospitato presso un locale privato dove c’è anche un bar. Strozzati dalle bollette e dal caro vita. «La prima mazzata – spiega Silvestri – ce l’ha data il Covid, eravamo oltre cento soci, oggi siamo a stento una sessantina tra deceduti e persone che hanno deciso di non frequentare più, purtroppo è la crisi dell’associazionismo che investe tutti, qua però – sottolinea – è anche una questione di vita sociale di questo borgo che sta morendo».
Caro bollette prima di tutto: «Dobbiamo pagare 1.360 euro per la Tassa rifiuti corrispettiva – rimarca Silvestri – . Non ce la facciamo a sostenere le spese». Insomma, quello che era un rischio chiusura oggi è dura realtà. Il punto di ritrovo nel borgo ternano, attivo da più di 20 anni, è l’unico luogo in cui giovani e anziani si possono ritrovare per stare insieme e anche l’ultimo punto ristoro del borgo dove non c’è più nemmeno un bar. A evidenziare la costante morte di Collescipoli di recente è stata anche l’associazione culturale L’Astrolabio: «All’inizio – dice il presidente Giuseppe Rogari – chiusero l’edicola e la pizzeria, poi la tabaccheria e la cartoleria, seguite da alcune attività artigianali. Sono passati altri anni e non si sono viste nuove iniziative per la valorizzazione del borgo, anzi gli edifici pubblici sono in stato di degrado. Ora chiude anche l’unico punto di ritrovo-bar-centro sociale. Ricordiamo che il centro sociale Collescipoli è riuscito in tanti anni a rimanere aperto con tanti sacrifici, organizzando ogni anno la sagra degli gnocchetti e fornendo un punto di riferimento per tutta la collettività». «Nel 2021 – dice ancora Silvestri – abbiamo pagato circa 250 euro di Taric, nel 2022 più o meno 360; ora oltre mille euro, perché c’è anche il conguaglio. Anche se abbiamo ricevuto un ristoro dal Governo per il periodo di chiusura Covid, dovendo pagare questa cifra la situazione per noi diventa insostenibile. E’ tutto triplicato. Anche la bolletta dell’energia elettrica è molto elevata». Insomma le spese sono tante e il gruppo fatica ad andare avanti. Le sorti del centro sociale sembrano segnate.