m.brun.
PERUGIA – Paolo Mirti, dirigente pubblico, non nuovo a incarichi politici è il mister X che Umbria7 ha annunciato tre giorni fa come assessore comunale ad Assisi in sostituzione di Capitanucci. Il lodo Mirti è importante perchè contribuisce alla dichiarazione di pace tra la eterna candidata alla Regione del centrosinistra unito, sindaco di Assisi, Stefania Proietti, e il Pd regionale, che Bori sta portando con astuzia alla corte di Schlein, senza perdersi per strada nessuno dei suoi.
Ma se la notizia ufficiale viene da Assisi e ha un rilievo regionale per il centrosinistra in cerca di unità, quello che desta interesse è invece l’incontro segnalato da occhi curiosi e orecchie acuminate nel Transatlantico di Montecitorio.
Alla Camera dei deputati è stato avvistato niente meno che proprio il segretario regionale Pd, Bori, mentre stava andando in caccia di alti esponenti della sua segreteria (non meglio identificati dalla generica segnalazione). Indovinate per parlare di cosa? Il caso Terni.
Bori vede le potenziali crepe che possono aprirsi nel centrodestra ed è tutto proteso a convincere i suoi esponenti ternani – ma è molto dura – ad andare con un candidato unico (o almeno di osservanza Pd-M5s-SI-Psi) che possa essere competitivo.
Avrà trovato sponde romane, attente ai suoi report sul sud dell’Umbria?
Di certo ha trovato il modo di scambiare due battute con il deputato di Forza Italia, una potenza a Terni, Raffaele Nevi. Qualcuno giura che nel breve scambio è stato pronunciato il nome della candidata in pectore del centrodestra (al momento, in attesa di annuncio, dopo l’intesa nella riunione notturna di mercoledì) Alessandrini. Tutti a darsi da fare per interpretare la disposizione delle rughe facciali del deputato azzurro. Ha dato l’impressione di non essere entusiasta? E chi lo può dire. Di sicuro Bori è invece ritornato dai suoi spiegando la necessità di avere un candidato unitario a Terni.
A Roma è anche rimbalzata la notizia che Latini, tramite Salvati, provi addirittura a fare rotta, con una sua lista, verso il Terzo Polo (Bandecchi non sembra interessato ad avere rapporti di vicinato). Attenti però alle fake, o almeno alle porte in faccia, che sono sempre dietro l’angolo.
Ma lasciateci dire che Terni resta un impareggiabile thriller politico.
