AMELIA ( Terni) – Tutto ha inizio il 13 febbraio del 1963 quando don Pierino, all’epoca segretario del cardinaleLuis Copello, Arcivescovo di Buenos Aires, camminando per piazza Navona a Roma fu fermato da Alfredo Nunzi, un ragazzo di strada privo di sogni, che seduto sui gradini della chiesa di Sant’Agnese chiese di essere salvato e non con l’elemosina.
Don Pierino lo portò nella sua casa in viale del Vaticano. Prendendosi cura di Alfredo si rese conto che quella sarebbe stata la missione della sua nuova vita e cioè occuparsi degli ultimi sulla terra.
Tra i ragazzi di borgata e delle periferie, vittime della droga si sparse la voce che un prete era pronto ad accoglierli senza se e senza ma nel nome dell’amore. Da lì ecco Molino Silla di Amelia.
Il 27 settembre del 1979 don Pierino Gelmini, con una manciata di figli dell’amore, come li chiamava, arrivò da Roma in un casale sperduto e diroccato pieno di rovi vicino ad Amelia nella Valle delle Streghe, diventata poi Valle della Speranza.
Dal primo centro, quello storico e fulcro della Comunità, sorse poi una serie di centri della Comunità Incontro sparsi in Italia e in tutto il mondo.
«La Comunità Incontro Onlus – si legge nel sito ufficiale – è un’organizzazione indipendente che agisce in aiuto di persone svantaggiate e bisognose: tossicodipendenti, alcolisti, ludopatici ed emarginati. Mettendo al centro del programma la persona.
In che modo? Accogliendo uomini e donne con problematiche dovute ad assunzioni di sostanze e con disturbi psichiatrici con un programma specifico in base al tipo di dipendenza Il nostro approccio si basa sull’ergoterapia, ovvero l’uso terapeutico del lavoro, quali la cura delle aree verdi, degli orti e degli animali. La gestione dell’officina, la pulizia degli ambienti e degli indumenti personali. Nel percorso riabilitativo si garantisce un supporto psicologico individuale o di gruppo».
A nove anni dalla scomparsa di don Pierino, oggi a guidare la Comunità c’è Giampaolo Nicolasi, da sempre braccio destro del ‘Don’.
Tanti sono gli aiuti e i sostegni che giungono da anni alla Comunità, tra questi c’è anche il beneficio del 5 per mille: «Il tuo 5 per mille per la Comunità Incontro – si legge nel sito – si trasformerà in progetti di qualificazione professionale per gli uomini e le donne che per uscire dal buio delle dipendenze stanno intraprendendo il cammino di recupero nelle nostre comunità in Italia».
Per destinare il proprio 5×1000 alla Comunità Incontro, dovrai firmare il riquadro che nella dichiarazione dei redditi riporta la dicitura “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…”e scrivere il nostro codice fiscale06368500580