Marco Brunacci
TERNI – I numeri del ballottaggio per diventare sindaco di Terni, partendo dai dati Eligendo. Orlando Masselli si presenta davanti, avendo ottenuto il 35.81% dei consensi sulla sua persona e il 38.46% dei voti sulle sue liste. Stefano Bandecchi insegue col 28,14 sul suo nome, potendo contare su un 3,01% di voto disgiunto, in quanto le sue liste si fermano solo al 25.88%. Considerando che gli altri candidati hanno ottenuto grosso modo lo stesso risultato delle liste che li sostenevano, si ritiene che il 3,01% di voto disgiunto sia di elettori che hanno scelto liste di Masselli, esprimendo però una loro simpatia per Bandecchi. E magari per mandare un segnale a Maselli. Ora quegli elettori dovranno scegliere uno dei due. Sono voti pesanti perchè di fatto valgono doppio. In casa Masselli sono fiduciosi che tornino nell’alveo del centrodestra di governo, come si sono orientati al primo turno.
Masselli ha chiuso in piazza con successo di pubblico, dopo aver modificato parti della sua campagna elettorale, rendendola più spigliata, con giovani in campo, intenta a spiegare bene il suo messaggio: il governo che ha in mente non sarà la copia di quello passato, anzi intende presentare molti elementi di novità e rappresentare aree e forze della città che hanno fatto fatica a riconoscersi nel governo precedente.
Bandecchi ha chiuso facendo il bis allo stadio, con porchette e bruschette, insistendo sulla sua figura di leader popolare, fuori dagli schemi, che – ci ha insistito tanto – è al centro e vuol pescare sia a destra che a sinistra. Del suo essere un nuovo che avanza in politica si sono occupati a livello nazionale. Né Jurgen Habermas, né altri della Scuola di Francoforte hanno ritenuto di dover riflettere sulla sua figura di imprenditore che ha scelto anche la politica, ma Fiorello sì e lo ha fatto in un popolare show televisivo. Fiorello – “scherzando”, ovviamente – ha suggerito che il suo messaggio può essere letto come molto di destra-destra e risulta un po’ comico – ecco l’effetto scenico colto da Fiorello – che qualcuno possa immaginare di farselo piacere a sinistra. Fiorello ci avrà visto l’ircocervo metà destra-destra e metà sinistra, con buona pace del centro? Mah.
Un ultimo dato di fatto va però sottolineato: l’area di centrosinistra ternana ha scelto, per decisione dei vertici locali, in fragoroso contrasto con quelli nazionali (Schlein e Conte) e quelli provinciali e regionali, di dividersi, permettendo all’esponente di Alternativa popolare di andare al ballottaggio con un risultato chiaramente inferiore rispetto a quello ottenuto al primo turno dall’insieme delle forze di centrosinistra. Così aprendo – come sottolineato più volte da Umbria7 – il “vaso di Pandora” Bandecchi. Ora il presidente della Ternana parte indietro rispetto a Masselli, ma può ancora sperare in un secondo regalo che viene da sinistra. Anche se qui va detto che sia il Pd che il candidato Kenny si sono espressi con chiarezza: per noi Masselli e Bandecchi, in tutto e per tutto, pari sono. Da M5s, De Luca è stato ancora più netto. Da un successo di Bandecchi il Movimento Cinquestelle avrebbe un grosso danno: un solo consigliere eletto invece di due, con grandi difficoltà a fare qualunque lavoro politico di opposizione.
L’ultima nota sull’affluenza. I ballottaggi sono sempre a rischio per chiunque, perchè gli elettori meno motivati sono tentati dal non andare a votare. Stavolta lo scontro a Terni è così acceso, i modi di proporsi dei due candidati così diversi (uno, Bandecchi, l’uomo solo al comando, autocratico fino all’estremo, decido io; l’altro, Masselli, all’opposto, con un messaggio tutto orientato verso una gestione collegiale del governo cittadino) che tutto fa pensare che ci sia partecipazione.
Per il futuro di Terni, che sta chiudendo col Governo nazionale su dossier economici decisivi come il miliardo per il rilancio delle Acciaierie e la partenza dell’ospedale nuovo, questo ballottaggio rappresenta uno snodo delicatissimo.