di Francesca Cecchini
PERUGIA – «Quest’ultimo ponte, dopo i tre precedenti, si è confermato come un trend positivo. C’è un consolidamento dei dati e una positività rispetto alle previsioni, quindi, c’è stata una conferma di quanto noi ci aspettavamo. Rimane sempre il problema nella nostra regione che la permanenza media non riesce a superare i due giorni», ad affermarlo è Damocle Magrelli, presidente Federalberghi della provincia di Perugia. Un fattore, questo, su cui Federalberghi Confcommercio Umbria sta già lavorando, puntando al turismo slow e andando a incentivare l’aumento della permanenza generale dei turisti. Al momento però: «Le previsioni, da un’indagine effettuata dalla nostra Federazione che copre un campione di almeno 70 alberghi – prosegue il presidente – rileva questi dati» pur prospettandosi, per il futuro, un andamento in crescita.
Per ovviare al problema della permanenza media, spiega Magrelli a Umbria7: «Credo vadano messe a sistema anche le informazioni che i turisti dovrebbero avere su quello che l’Umbria realmente offre», un insieme di input complete sulle varie realtà, sui borghi, sulle città d’arte affinché il turista possa programmare nel dettaglio la propria vacanza andando a usufruire di un’offerta che contempli, appunto, tutte le opportunità del cuore verde d’Italia. Per riuscire nell’intento: «Entrano in moto tutti i temi che noi stiamo sostenendo e portando avanti di un’organizzazione strutturata, che però va realizzata anche insieme alle Istituzioni che, in qualche modo, devono fare la loro parte, non solo istituzionale ma anche organizzativa». Se il turista ha informazioni ad ampio spettro necessarie per predisporre una vacanza viene da sé anche la probabilità di una permanenza di lunga durata, che porterebbe «più opportunità per tutte le nostre aziende e per l’intera regione».
L’analisi di Federalberghi Umbria in merito al ponte del 2 giugno è relativa all’ospitalità alberghiera e mostra una tendenza in miglioramento rispetto al 2019. Anche in merito al mercato straniero c’è una ripresa, seppur in questo caso: «Non siamo ancora arrivati ai dati del 2019. C’è però un atteggiamento positivo da parte nostra, come operatori. Ma la questione delle due notti rimane un ostacolo da superare, anche sul fronte dei costi, dei prezzi di vendita». Tutti hanno evidenziato un aumento, ma occorre una maggiore redditività tenendo presente che c’è un piatto della bilancia da far allineare: «I prezzi servono per bilanciare i maggiori costi che anche noi stiamo subendo».
In questo ponte appena trascorso, si sono mosse molte famiglie, c’è stato «diverso turismo individuale sicuramente alla ricerca di cultura e arte e volto alla riscoperta di valori e testimonianze del passato. Un aspetto da non sottovalutare che è attrattivo per l’Umbria, soprattutto in determinati luoghi, ma c’è ancora un altro aspetto caratterizzante – vedi il caso di Assisi – dove c’è un turismo organizzato che riesce a coprire archi temporali maggiori e durante i quali non è il nucleo familiare a spostarsi per ovvi motivi di ferie lavorative, ma sono altre tipologie di turisti». Ci sono periodi, al di fuori dai ponti e dell’estate, in cui il turismo vede una minor affluenza e per tamponare questi momenti meno “solari” servono iniziative. Servono eventi di alta portata, oltre a quelli già noti ma che si sviluppano durante l’estate, che diventino, insieme alla storia e alla bellezza artistica e architettonica della regione, motivo di viaggio.
E dove veicolare queste informazioni? Esiste già un portale regionale, Umbriatourism, quindi, l’idea verte su un format diverso, ovvero un contenitore regionale che ponga in relazione il pubblico con il privato, andando a fornire tutte le informazioni del territorio e che sia in grado di dialogare sullo stesso, ma anche con il mercato. Un Dmo – Destination management organization – strategico che abbia una visione unitaria di tutte le attività dei soggetti coinvolti.
Contenitore che racconti l’Umbria a 360 gradi, una sorta di tour operator regionale sistematicamente organizzato che raccolga in un unico canale tutte le informazioni utili a un turista che decide di venire a fare una vacanza e che, magari, lo invoglino a suddividerla in più tappe. Ecco la lunga permanenza.
Può sembrare ambizioso, ma il progetto è effettivamente realizzabile e da parte di Federalberghi Umbria c’è tutta l’apertura possibile, voglia di collaborare e anche «una buona intesa con gli uffici della Regione, che non si tira indietro e che già sta facendo una grande operazione pubblicitaria di rilancio e di promozione dell’Umbria. Certo ci sono gli ostacoli burocratici tipici dell’amministrazione pubblica, ma crediamo molto in questa “struttura organizzativa”» il cui obiettivo è una gestione 2.0 fruibile e di semplice accesso a tutte le iniziative e i servizi del territorio, non delle singole città, ma che unisca in sinergia un percorso che si snodi attraverso tutta l’Umbria. E per farlo «devi mettere in campo risorse umane, risorse economiche e non sempre è possibile». Quindi, per arrivare fino in fondo la parola chiave è “rete”. Fare rete e lavorare in sinergia con le Istituzioni. E farlo in fretta.
Federalberghi Umbria ha richiesto un confronto con la Regione per sollecitare una serie di iniziative sui mercati, in particolare esteri, per capire in concreto come agire, anche perché, sapendo che ogni mossa non potrà produrre effetti a breve tempo ma, piuttosto nel medio «è ora di cominciare e programmare. I tour operator escono con le loro proposte verso settembre/ottobre e hanno un riscontro l’anno seguente, se non addirittura due anni dopo. C’è perciò urgenza, per l’Umbria, di tornare subito sul mercato, nonché di consolidarne di nuovi, come, ad esempio, quello nord-americano su cui senz’altro bisogna fare investimenti importanti». D’altra parte, è comprovato che il turista straniero è un tipo di fruitore che prevede già, per ovvi motivi di provenienza, una permanenza più lunga e anche una capacità di spesa maggiore.
La stagione estiva è alle porte e le strutture di Federalberghi Umbria sono più che pronte ad accogliere turisti di ogni genere e provenienza, ma se vogliamo vedere l’Umbria fare un salto di qualità in futuro, non rimane forse che l’auspicio che il dialogo fra Federalberghi e Istituzioni prosegua e che renda il nostro cuore verde più accattivante e attrattivo. Anche perché desiderio di tutti, operatori e non, è sicuramente quello di veder rifiorire ai massimi livelli una regione che, in quanto a bellezza, non ha nulla da invidiare alle altre.