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Benvenuti a Terni, città degli sbarbazzoni

La città dell’amore non trova posto in aula con Bandecchi scatenato e l’opposizione che se ne va

TERNI – «Smettila che ti volano via i denti dalla bocca». Quando è scoppiato il finimondo il canale YouTube del Comune di Terni stava trasmettendo la diretta sul tema della sicurezza in città. Servono più vigili urbani. E forse non è un caso: la città dei furti e degli accoltellamenti forse non è tanto diversa dall’aula consiliare. E ancora: i vigili servono ma prima di tutto in consiglio comunale per dividere le parti.
Lunedì mattina ci sono voluti almeno quattro o cinque agenti di polizia locale per bloccare il sindaco che si era lanciato nei confronti del gruppo di FDI. Un parapiglia con Bandecchi che asseriva che i vigili non potevano fermarlo perché lui come sindaco dispone della polizia locale.
Non è la prima volta che nel pur breve avvio di consigliatura che saltano i nervi. Al sindaco Bandecchi bastano gli atti delle opposizioni per andare su tutte le furie. Opposizioni per nulla intimorite che ormai conoscono la nota dolente dove pigiare.
Bandecchi parla di provocazioni, le opposizioni di normale dialettica politica. Fatto sta che ormai la situazione è tesissima. La sfuriata del sindaco ha di fatto messo fine si lavori del consiglio perché quando sono ripresi poi si è andati avanti per oltre un’ora sui commenti. Con le opposizioni che hanno chiesto alla presidente Francescangeli di cacciare dall’aula il sindaco. Un ruolo non semplice quella della presidente che ha pubblicato un comunicato un po’ sfogo un po’ dito puntato sulle opposizioni.
Le minoranze sono poi corse dal prefetto.
Il PD parla di spettacolo vergognoso. FDI di clima da bar di Caracas. E sui social qualcuno, forse per alleggerire il clima, ha ritoccato i pannelli luminosi del Comune. Terni non più città dell’amore ma degli sbarbazzoni.

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