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Appartamento top a Monteluce? La scommessa sul rilancio dell’area dell’ex Policlinico

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Casa della salute, studentato ma anche residenze private. Entro il 21 settembre le manifestazioni di interesse. Si chiude tutto a metà dicembre. Il progetto della Giunta Tesei all’ultimo test

di Marco Brunacci

PERUGIA – Sarà possibile farsi la sistemazione high quality sul “toppo”, un po’ slang perugino, un po’ anglismo di tendenza.
E si consentirà agli enti pubblici preposti di realizzare un college per universitari e soprattutto la Casa della salute.

È la nuova vita di Monteluce. Inizierà il 21 settembre. La Amco, strumento pubblico per interventi in situazioni immoniliari degradate da rilanciare, è disposta a vendere tutta insieme l’area dell’ex ospedale (per 22 milioni) oppure in parti, anche non grandi.
È questo l’ultimo atto di un processo complesso, messo in moto dalla Giunta Tesei e che ora rappresenta un fiore all’occhiello del lavoro svolto dalla presidente in particolare, in questi anni.
Cosa ci manca? La città che ci crede e ci investe.
Il monumento al degrado è stato scongiurato. Con l’impegno delle forze vive della città si può definitivamente cambiare verso a quell’area e a tutta la zona di Perugia che apre verso Gubbio.
Del disastro delle scelte politiche prima della Tesei, si sa.
Ora si deve capire se ci credono imprenditori e singoli cittadini. E anche se Asl, Ater e Università hanno le idee chiare per loro conto.
I tempi sono questi: si devono far giungere all’Amco, dopo essersi informati sul portale http://www.monteluce.it, le manifestazioni di interesse per tutta Monteluce o per parti di essa.
Entro il 15 novembre si devono far seguire, se l’interesse è confermato, offerte vincolanti.
A metà dicembre le offerte devono trasformarsi in contratti dal notaio.
Un percorso trasparente. Si saprà se è quanto la città crede nel futuro di Monteluce che è stata risanata.
Va da sé che ci si attende l’impegno dell’ASL (4 milioni almeno) per la Casa della Salute, non dovrebbe mancare la proposta Ater per lo studentato. Fin qui tutto dato per scontato.
Ora si deve capire se, come e quanti tra i privati si faranno avanti. Sia per la zona residenziale vera e propria, sia per quella commerciale.
Dopo tante difficoltà, il progetto è definitivamente decollato. Sarebbe davvero un brutto segnale per la città, se il peso dell’intervento venisse lasciato tutto sulle spalle del soggetto pubblico. Amco e dintorni.

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