R.P.
PASSIGNANO SUL TRASIMENO (Perugia) – Dalla comunità a Capanne. I carabinieri della Stazione di Passignano, hanno dato esecuzione al dispositivo emesso nei giorni dal magistrato di sorveglianza, con il quale è stata disposta la sospensione dei domiciliari con il conseguente accompagnamento in carcere nei confronti di un 59enne. L’uomo, già condannato con sentenza definitiva a 12 anni di carcere, si è reso responsabile nel 2017 del tentato omicidio nei confronti due magistrati del tribunale civile di Perugia, accoltellandoli all’interno del palazzo di giustizia e del ferimento di un impiegato.
Nei giorni scorsi l’uomo, che dal dicembre di sei anni fa era stato ammesso ai domiciliari presso una struttura terapeutica di Passignano sul Trasimeno, si sarebbe reso responsabile di gravi minacce di morte nei confronti del medico psichiatra che lo aveva in cura, rifiutando di sottoporsi alla visita specialistica di controllo, necessaria ai fini della permanenza nella struttura terapeutica.
Per tale motivo il magistrato di sorveglianza, visti i comportamenti minacciosi dell’uomo verso i medici e considerata la non inidoneità della struttura che lo ha ospitato fino ad oggi, ha sospeso il differimento provvisorio dell’esecuzione della pena, ordinando l’immediato accompagnamento in carcere del condannato. I militari della stazione di Passignano, al termine delle formalità di rito, hanno tradotto il 59enne nel carcere di Capanne dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria.