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Umbriajazz torna grande anche con gli sponsor: di nuovo Conad, arriva Enel e forse Arvedi. Perugia alla grande, ma anche Terni (a settembre) e Orvieto

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Tesei annuncia che sarà della partita anche una quarta società misteriosa: poco meno di un milione di euro di sponsorizzazioni. Un concerto anche in un borgo come tempo fa con Montefalco. E Pagnotta ricorda (beneaugurante) il mezzo milione di visitatori

di Marco Brunacci

PERUGIA – Sì, forse questa è la volta buona, è tornato il grande jazz (da Herbie Hancock a Johnny Depp, come abbiamo appena scritto) ma soprattutto è tornato il grande palcoscenico capace di infiammare Perugia e tutta l’Umbria. Musica, certo, ma spettacoli, eventi, narrazione degli eventi, sogno e passione. E naturalmente sponsor. Bentornati. A Milano, in una cornice da grande comunicazione, al Blue Note, forse l’esempio al quale si rifarà la nuova Turrenetta a Perugia (sempre che si sbrighino), ecco che la presidente della Regione, Donatella Tesei, che ha scelto di rilanciare la Fondazione Umbriajazz che ha trovato senza più il becco di un quattrino, annuncia: torna come main sponsor Conad e debutta Enel.

Conad e Enel sono rondini che da sole fanno primavera. Tanto più che Conad è diventata – dopo il contestato matrimonio con Auchan, che però non è costato il posto all’ad Pugliese, ieri confermato nei suoi pieni poteri – è diventata la numero uno italiana della Grande distribuzione per distacco. Ed Enel, nonostante tutti i guai dell’energia, vive una seconda giovinezza.
Eppure ci sono altri annunci da fare. Il biglietto da visita già così è colmo.
Non fosse che il presidente della Fondazione Umbriajazz, avvocato Laurenzi, si era lasciato sfuggire, poco prima dell’intervento di Tesei, ma con lo streaming acceso, un riferimento al Gruppo Arvedi. Saranno loro il terzo caposaldo del Grande Rilancio? Tutti se le aspettano. Sarebbe il debutto in società nella piccola Umbria di un grande gruppo, sarebbe anche un atto di affetto per la nuova regione di insediamento. Si saprà tra qualche giorno, forse una o due settimane. Per la quarta grande società italiano che sarà della partita invece fitto mistero.
Un “parterre de roi” che comunque ha un senso preciso: la direzione è segnata, si deve e si vuole tornare ai tempi d’oro. Non sarà un caso che Carlo Pagnotta, che è più di tutti i ruoli, il nume tutelare della manifestazione, il divino Tutankhamon dei Uj, ricorda che Umbriajazz è in grado di portare mezzo milione di visitatori in Umbria. Non sarà un caso che il coriaceo patron di Uj, ormai a un passo dai novant’anni, forse per la prima volta in vita sua non polemizza con nessuno, ma soprattutto non polemizza con la Regione, anzi, secondo alcuni, è quasi affettuoso.
Il fatto che il presidente della Fondazione Laurenzi sieda a levante del palco e lui a ponente, nelle due sedie più lontane, è dovuto – giurano e spergiurano tutti – a un puro caso. C’è chi giura e spergiura che i due hanno perfino sorriso bonariamente insieme anche quando il grande e rassicurante avvocato presidente della Fondazione si è fatto la sua innocua gaffe milanese, presentando (magari in maniera beneaugurante) come amministratore delegato di Mediaset, Dario Salvaderi, che è al momento l’ad solo delle Radio Mediaset, partner d’eccezione di questa avventura 2022 che si annuncia in tutto speciale.
Applausi, brindisi e via a darsi appuntamento in Umbria, a luglio. C’è sempre chi passa gli ultimi minuti a far di conto: 4 società top vuoi che non hanno tirato fuori poco meno di un milione di euro di sponsorizzazione? C’è chi scende a 700-800mila e chi sale ancor di più. Ma nessuno lo saprà, rientra nei segreti industriali di questo festival che torna a essere scintillante. E poi sarà sempre più – dicono i protagonisti – un Festival che farà risuonare ogni angolo di Perugia a luglio, ma ogni angolo di Terni a settembre (la presentazione ufficiale avverrà con apposito appuntamento tra un paio di settimane) e tornerà alla grande anche d’inverno a Orvieto (e a luglio, a fine del programma ufficiale, non perdetevi un grande concerto in un borgo umbro che farà il paio con Montefalco di qualche tempo fa).
Appuntamento milanese chiuso da una performance di Danilo Rea per festeggiare i 40 anni di collaborazione con Umbriajazz.
Certo: se Pagnotta avesse di nuovo ragione e arrivassero il mezzo milione di visitatori sarebbe un gran bel andare.

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