di Marco Brunacci
PERUGIA – Gli adolescenti sono usciti dal lockdown Covid a pezzi. Tutti se ne lamentano. Tanti discettano e ammoniscono.
A Perugia si cercano, si contano, si aiutano. Naturalmente per quel che si può.
Motivo: c’è un vicesindaco tosto, determinato (anzi: proprio testardo), di professione pediatra (storico e illustre), Gianluca Tuteri il quale ha sempre detto che si era messo in politica per fare cose di questo genere. Missione adempiuta.
Il progetto di assistenza psicologica degli adolescenti è stato inaugurato ad aprile in Piazza del Melo a Perugia. Primo e unico servizio comunale, gratuito in Italia.
Ha messo a disposizione dei giovani utenti due psicologhe dell’età evolutiva per 50 ore settimanali. In questo breve lasso di tempo sono state erogate le seguenti prestazioni: 750 colloqui clinici, 137 percorsi di sostegno della durata di circa 8 incontri ciascuno, un totale di circa 1000 test PSC (test di valutazione del disagio psicologico) somministrati con una percentuale di positività (soggetti affetti da malfunzionamento psicologico) di circa il 30%, in linea con i dati nazionali ed internazionali.
Sono stati inoltre prodotti alcuni incontri di gruppo su temi scelti dai ragazzi quali: imparare a conoscere e governare lo stress: passivo, aggressivo, assertivo. Poi: mini training di comunicazione efficace. “Sei come sei”: questione di genere.
Impariamo a stare insieme, vivere relazioni sane.
Sono state infine svolti differenti incontri con i dirigenti scolastici, psicologi scolastici, con i genitori, insegnanti, medici di famiglia e pediatri. Un evento formativo con ECM presso Villa umbra per medici di pronto soccorso, di famiglia, psicologi e insegnanti.
Si inizia in questo modo a sciogliere un iceberg.
Il mare di vivere dei ragazzi diventa un territorio da esplorare. Il servizio è una scialuppa in un mare di disagio. Qualche volta evidente, il più delle volte scurato e nascosto nel profondo. Con gli strumenti giusti, le competenze idonee, ma soprattutto con l’atteggiamento corretto: conoscere per aiutare, venirsi incontro, portare le famiglie a riflettere.
Con lo sforzo dell’amministrazione pubblica, al livello giusto, quello comunale, che questo (e cose del genere) deve sempre più fare.