Mondo della cultura ternana in lutto per la scomparsa ieri di Agapito Miniucchi, artista noto in tutto il mondo per le sue opere che descrivono nel linguaggio senza tempo dell’astrazione le vicende degli esseri umani rapportate al mondo naturale che li accoglie. L’artista avrebbe compiuto cento anni il prossimo 26 settembre. La pietra, il ferro, l’acciaio i suoi materiali preferiti che forgiava e plasmava ispirandosi alla vita, alla natura e alla realtà urbana. Molte sue sculture oggi trovano spazio in alcune tra le principali piazze di città italiane, a Terni la più nota è senz’altro Hyperion,scultura in acciaio corten del 1981 che svetta nella rotonda di piazzale dell’Acciaio. Agapito Miniucchi era nato a Rocca Sinibalda, nel Reatino, nel 1923. Laureato in medicina e chirurgia, ha iniziato a dipingere nei primi anni Cinquanta ma dal 1968 aveva poi iniziato a interessarsi alla scultura e in particolare al poverismo dei materiali lignei. A questo materiale aveva iniziato ad accostare ferro, pietra e cuoio e queste opere caratterizzeranno la sua produzione negli anni Settanta. Agli inizi degli anni Ottanta realizzò molte delle opere monumentali utilizzando ferro, acciaio e pietra. Nel 2000 il Comune di Terni gli aveva dedicato una grande retrospettiva a palazzo Gazzoli.